Roffia un anno dopo l’alluvione, Rossi e Gabbanini inaugurano l’invaso da 18 milioni di metri cubi foto

A poco più di un anno dal terribile evento alluvionale che, il 31 gennaio 2014, ha coinvolto le frazioni di Roffia ed Ontraino, si sono conclusi i lavori alla cassa di espansione. Questa mattina, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, insieme al sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini ha compiuto un sopralluogo al bacino per verificare il risultato dei lavori.

Si tratta di un intervento strutturale che è previsto dal Piano di bacino del fiume Arno – stralcio riduzione del rischio idraulico, un’opera tra le più strategicamente rilevanti tra quelle realizzate a valle di Firenze, lungo il Fiume, sia per il volume che la cassa di espasione è in grado di contenere circa 18 milioni di metri cubi, sia per la sua estensione e localizzazione, in prossimità di centri abitati. Il funzionamento della cassa di espansione dei Piaggioni sarà regolato da quattro paratoie piane mobili, in grado di garantire un grado di laminazione massimo, in vista degli eventi di piena. L’intervento, il cui costo complessivo ammonta a 17 milioni e mezzo di euro, ha visto inoltre la realizzazione di un’opera di scarico per lo svuotamento della cassa, di arginature a coronamento dell’intero invaso un sistema lungo circa cinque chilometri, di un nuovo tracciato del rio Arnino e di un impianto di sollevamento con pompe idrovore.
Il sistema idraulico di Roffia
La cassa dei Piaggioni fa parte di un sistema costituito da 4 invasi dell’area di espansione di Roffia, due alla sinistra idraulica del fiume Arno, nel territorio dei comuni di San Miniato e Fucecchio (casse di espansione di Piaggioni e di Scaletta), e due in destra idraulica, nel comune di Cerreto Guidi (casse di espansione di Navetta Est e Navetta Ovest). La cassa dei Piaggioni, insieme agli interventi previsti sullo scolmatore d’Arno, darà un contributo significativo alla riduzione del rischio idraulico nel territorio pisano. Un invaso che funziona attraverso l’utilizzo di paratoie mobili, sistema più flessibile rispetto a uno con paratoie fisse: permette infatti di adattarsi a un numero maggiore di eventi di pioggia e diversi per quantità e durata. Così è possibile garantire un livello massimo di laminazione in ogni caso, a prescindere dal tipo di evento di piena. Le paratoie mobili, di dimensioni 8×3, grazie alla modulazione del tempo di apertura ottengono una laminazione della piena (cioè un progressivo abbassamento del colmo di piena) di circa 8-9 per cento, con volume invasabile di acqua di circa 9milioni di metri cubi.
I numeri dell’intervento
Cominciati ad aprile del 2009, i lavori per i Piaggioni, che hanno visto il comune di San Miniato quale ente attuatore, hanno avuto un costo complessivo di 17 milioni e 500mila euro. Due milioni e 885mila euro di risorse sono arrivate dalla Regione, 8 milioni e 550mila euro dal Cipe, 3 milioni e 615mila euro sono statai messi adisposizione dallo stato, un milione e 500mila euro ddalla provincia di Firenze. Il comune di San Minaito invece ha stanziato 600mila euro, mentre 174mila euro del Comune di Cerreto Guidi e 175mila euro del comune di Fucecchio.
Primo di essere concluso, l’intervento dei Piaggioni ha dovuto fare i conti con eventi che hanno creato difficoltà al cantiere. Sono stati la piena dell’Arno del 31 gennaio 2014 e quella dell’11 febbraio 2014 che hanno infatti costretto l’amministrazione comunale di San Miniato ad intervenire con opere di somma urgenza per ripristinare le arginature e tutta l’area danneggiata.
Le dichiarazioni del sindaco Vittorio Gabbanini e del presidente della regione Enrico Rossi
“L’intervento realizzato alla cassa di espansione a Roffia è l’unico, tra quelli pianificati a scala di bacino, ad essere stato concluso – spiega il sindaco Vittorio Gabbanini – Dopo gli eventi alluvionali del 31 gennaio 2014, siamo stati costretti ad agire in somma urgenza per ripristinare le arginature e l’area danneggiata. E oggi, a distanza di poco più di un anno, i lavori sono terminati e collaudati: un evento che allora ci apparve come distruttivo e devastante, è stato, in realtà la molla, che ci ha permesso di trasformare una criticità in opportunità”.
All’inagurazione è intervenuto anche il presidente della Regione Enrico Rossi che ha fatto una valutazione complessiva sul basso Valdarno dicendo:”Questa è l’opera più importante che sia stata realizzata ad oggi sull’Arno che ridurrà in modo significativo il rischio da San Miniato fino alla foce. Insieme allo scolmatore, aumenterà notevolmente la sicurezza di tutto il territorio fino a Pisa. Siamo di fronte a un grande lavoro che cambia il quadro rispetto alla sicurezza idraulica. In un momento in cui è sempre più difficile reperire risorse, la Regione si è impegnata prefissandosi l’obiettivo di spendere qualcosa ogni anno. Oggi è un bel giorno di festa e siccome ci troviamo nei luoghi di Leonardo che era molto interessato all’acqua e alle sue dinamiche, mi piace pensare che oggi sarebbe stato contento anche lui. L’inaugurazione di oggi – ha continuato Rossi – segna una svolta, e rispetto agli eventi alluvionali degli ultimi quattro anni che ci hanno provato, dimostra che ce la possiamo fare. Quando anche l’intervento dello scolmatore sarà terminato, saremo di fronte a un grande lavoro che cambia il quadro rispetto alla sicurezza idraulica. In un momento in cui è sempre più difficile reperire risorse, – ha concluso Rossi – la Regione si è impegnata prefissandosi l’obiettivo di spendere almeno 50 milioni all’anno. Dopo i professori che hanno detto che ci vogliono 3 miliardi per mettere in sicurezza tutto il bacino, ci sono i politici che rispondono. Ebbene, 3 miliardi no, ma 30, 50 milioni ogni anno sì. Questo il senso di responsabilità che ci ha guidato fino a qua. Oggi è un bel giorno di festa e siccome ci troviamo nei luoghi di Leonardo che era molto interessato all’acqua e alle sue dinamiche, mi piace pensare che oggi sarebbe stato contento anche lui”.

 

Le foto dell’inaugurazione

A poco più di un anno dal terribile evento alluvionale che, il 31 gennaio 2014, ha coinvolto le frazioni di Roffia ed Ontraino, si sono conclusi i lavori alla cassa di espansione. Questa mattina, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, insieme al sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, ha compiuto un sopralluogo al bacino per verificare il risultato dei lavori. Si tratta di un intervento strutturale che è previsto dal “Piano di bacino del fiume Arno – Stralcio riduzione del rischio idraulico”, un’opera tra le più strategicamente rilevanti tra quelle realizzate a valle di Firenze, lungo l’asta del fiume Arno, sia per il volume invasabile stimato in circa 18 milioni di metri cubi, sia per la sua estensione e localizzazione, in prossimità di centri abitati. Il funzionamento della cassa di espansione dei Piaggioni sarà regolato da quattro paratoie piane mobili, in grado di garantire un grado di laminazione massimo, in vista degli eventi di piena. L’intervento, il cui costo complessivo ammonta a 17,5 milioni di euro, ha visto inoltre la realizzazione di un’opera di scarico per lo svuotamento della cassa, di arginature a coronamento dell’intera cassa di espansione (per circa 5 km), di un nuovo tracciato del rio Arnino e di un impianto di sollevamento con pompe idrovore a servizio del rio Arnino. “L’intervento realizzato alla cassa di espansione a Roffia è l‘unico, tra quelli pianificati a scala di bacino, ad essere stato concluso – spiega il sindaco Gabbanini -. Dopo gli eventi alluvionali del 31 gennaio 2014, siamo stati costretti ad agire in somma urgenza per ripristinare le arginature e l’area danneggiata. E oggi, a distanza di poco più di un anno, i lavori sono terminati e collaudati: un evento che allora ci apparve come distruttivo e devastante, è stato, in realtà la molla, che ci ha permesso di trasformare una criticità in opportunità”. “Questa è l’opera più importante che sia stata realizzata ad oggi lungo l’asta dell’Arno  che ridurrà in modo significativo il rischio da San Miniato fino alla foce. Insieme allo scolmatore, aumenterà notevolmente la sicurezza di tutto il territorio fino a Pisa – ha dichiarato il presidente Rossi -. Siamo di fronte a un grande lavoro che cambia il quadro rispetto alla sicurezza idraulica. In un momento in cui è sempre più difficile reperire risorse, la Regione si è impegnata prefissandosi l’obiettivo di spendere qualcosa ogni anno – e conclude -. Oggi è un bel giorno di festa e siccome ci troviamo nei luoghi di Leonardo che era molto interessato all’acqua e alle sue dinamiche, mi piace pensare che oggi sarebbe stato contento anche lui”.a

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