Regionali, quelle assenze in direzione deludono i Giovani Dem

“Il 7 aprile la direzione provinciale del Pd doveva prendere atto delle 8 candidature presentate per gli 8 posti disponibili. Un’occasione che poteva essere di festa non solo per noi, che abbiamo deciso di sfidare i giganti, ma per tutta la comunità del Pd pisano. E’ stata una grande delusione vedere quella sera che oltre 2mila firme raccolte complessivamente dai candidati, segno della fiducia delle tante persone che nei territori credono ancora nella politica e nella capacità di confronto e discussione del Pd, perdevano di fatto significato a causa dell’assenza di molti, troppi delegati”.

A rompere gli indugi, a metterci la faccia, a portare fuori dai via Fratti e dai circoli questo stato d’animo, è Matteo Trapani, responsabile Giustizia e Riforme in segreteria nazionale Giovani Democratici e segretario provinciale Gd Pisa. Ci voleva un giovane, che vive a contatto con quelli che sembrano i più lontani dalla politica, per riportare la campagna elettorale a quello che dovrebbe essere: un cammino verso una scelta democratica e condivisa. “La politica è passione – ricorda Trapani -, senso civico, voglia di aprirsi all’esterno e non chiudersi in calcoli aritmetici. In questi mesi i giovani impegnati nel Pd pisano hanno deciso di metterci la faccia, di raccontare le proprie storie, di condividere con le tante persone con le quali da anni si confrontano giornalmente, questa difficile ma emozionante sfida. La candidatura di Alessandra Nardini, 27 anni, studentessa di Medicina, impegnata nell’associazionismo e già consigliera comunale con delega, è nata proprio da un confronto duro ma entusiasmante dentro la direzione provinciale dei Giovani Democratici, i quali, all’unanimità, le hanno chiesto di provare a portare qualcosa di nuovo in Toscana con la freschezza, l’entusiasmo e la forza di una nuova generazione. In queste settimane abbiamo riscontrato un grande entusiasmo da parte di tutte quelle donne e quegli uomini iscritti al Pd in Provincia di Pisa che ci hanno permesso di presentare la candidatura per primi, consegnando le firme una settimana prima del termine previsto. La raccolta delle firme è stata impegnativa, ma incontrare persona per persona ogni sottoscrittore, confrontarsi e chiedere loro un impegno diretto, ci ha permesso di capire quali sono le istanze nei vari territori e ci ha fatto crescere. Poi qualcosa si è rotto. Come un fumettista che si ferma a metà e lascia la storia dentro la matita”. Il rammarico è chiaro. Ed è simile a quelli che, negli anni, hanno sempre di più allontanato le persone dai politici. Ma è anche quello di chi, da dentro, sogna di cambiare le cose. “Siamo giovani, probabilmente la candidatura più giovane del Pd in Toscana. Non conosciamo movimenti, regole, accordi. Non ci interessano. Riteniamo che la normale dialettica interna al partito, laddove presenti delle incomprensioni e delle divisioni, debba essere esposta e risolta all’interno dei organi del partito e non manifestandolo all’esterno. Una volta che abbiamo chiaro ‘dove vogliamo andare’, è nostro dovere andare a raccontare la nostra idea di Paese e in questo caso di Regione all’esterno, fuori. A coloro che probabilmente non andranno a votare. A coloro che sanno che il giorno dopo le elezioni avranno qualche rimorso in più, ma sempre i soliti problemi che giornalmente devono affrontare. A coloro che sperano in un vero cambiamento. Non entriamo nel merito delle vicende. La nostra candidatura è slegata da logiche correntizie e su quello continueremo a lavorare. Se proprio non interessa dare un senso di unità dentro il Partito, diamo un senso a tutti quegli iscritti che hanno messo la propria firma, a tutte quelle persone che in questo mese hanno girato la provincia per raccontare la propria storia. Il messaggio che arriva dal Pd nazionale, con il rinnovamento portato da Renzi dopo l’ultimo congresso, è chiaro: rompiamo i vecchi schemi. Ecco, rompiamoli davvero: iniziamo a raccontarci all’esterno, usciamo dai centri di interesse, spazziamo via elenchi o affiliazioni, proviamo a valorizzare tutte le esperienze e le competenze che tra noi esistono. Sono certo che in questa fase, dove serve un forte rinnovamento, tutti e 4 i candidati maschili avranno voglia di valorizzare in modo coerente la candidatura di Alessandra, non solo perché è una giovane donna, ma perché fuori dagli schemi che proviamo a combattere. Dimostriamo che questo partito è pronto a dare spazio ai giovani che non stanno dentro a giochi e giochetti, ma che hanno voglia di scegliere verso quale porto andare e indirizzarne il vento”.

 

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