Mazzeo: “Se eletto, parte del compenso in un fondo per le start up”

Un fondo per la costituzione delle start up da finanziare con il 20 per cento della sua indennità di consigliere, se dovesse essere eletto. Lo ha promesso il candidato del Pd Antonio Mazzeo che ha aggiunto: “Con quei soldi, cui spero potranno aggiungersi anche quelli di altre realtà imprenditoriali della zona, ogni anno per i 5 anni della legislatura daremo un contributo concreto per finanziare l’avvio di una nuove iniziative imprenditoriali sul territorio pisano”. Facendo due conti e stimando l’indennità in 4.500 euro (le cifre sono variabili a seconda di rimborsi e impegni), il 20 per cento sarebbero 900 euro al mese, 10.800 euro l’anno (contando 12 mesi) e 54mila al termine dei 5 anni di legislatura. La proposta è stata lanciata oggi, insieme ai rappresentanti di alcune realtà del Polo Tecnologico di Navacchio.

“Un progetto concreto per aiutare i futuri giovani imprenditori a investire nella provincia di Pisa – spiega Mazzeo – e a non andare a cercare fortuna altrove. Creare le condizioni perché questo territorio possa diventare una grande culla dell’innovazione e delle start up è una delle priorità del mio programma. Per questo, al di là delle parole, dobbiamo iniziare a fare qualcosa di concreto. La mia volontà è quella di creare un fondo in grado di poter supportare i progetti che di anno in anno, attraverso una valutazione da fare insieme ad advisor qualificati, riterremo più meritevoli. Un percorso sul quale cercherò di coinvolgere anche altri colleghi in consiglio regionale per dare vita a una grande scommessa sull’innovazione”. A questo si aggiungerà poi “la possibilità di associare a questa iniziativa proposte più strutturate e istituzionali che consentano alla Regione Toscana di utilizzare risorse per realizzare co-investimenti su startup ad alto valore tecnologico e a elevato potenziale di crescita promossi da soggetti privati così da stimolare la moltiplicazione di iniziative di successo”. Non solo. Perché Mazzeo spiega anche di voler puntare alla costituzione di un unico Polo Tecnologico di Area Vasta “partendo dalla integrazione delle esperienze pisane e dalle eccellenze che operano su questo territorio”. “Dobbiamo superare la frammentazione – prosegue – perché avere tre poli nel giro di pochi chilometri non ha senso. Abbiamo le competenze per poter fare in modo che Pisa sia davvero all’avanguardia nel settore dell’innovazione e che da questo territorio nascano idee da far fruttare non solo a livello locale ma anche a livello regionale. Per farlo dobbiamo però mettere in rete le strutture esistenti e farle lavorare come un unico soggetto che per dimensioni e competenze possa competere sul mercato europeo”. Un percorso su cui anche la Regione potrebbe essere protagonista “valutando – spiega Mazzeo – la possibilità di avere un ruolo più strutturato, per esempio attraverso una partecipazione societaria diretta, proprio in quei Poli Tecnologici che decideranno di aggregarsi e di aspirare ad un ruolo di leadership nell’ecosistema nazionale dell’innovazione”. Con strumenti che possano essere in grado di attrarre sul territorio investimenti e, di conseguenza, aiutare nella creazione di occupazione e lavoro. “Penso che proprio i Poli Tecnologici siano luoghi adatti ad ospitare anche sul nostro territorio delle Free Tax Zone, vale a dire aree che prevedano un livello di tassazione agevolata proprio nei confronti di chi ci si reca lì a fare investimenti oltre a forti sgravi per chi decide di assumere. E’ un modello che, combinato agli altri interventi, sono sicuro potrebbe davvero aiutare a rendere la nostra provincia decisamente più attrattiva”.

 

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