“Liberi, forti, appassionati”, Pd Pisa visto dal nuovo segretario

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“Subito al lavoro per far ripartire il Pd a Pisa. Lavorerò per un partito di liberi, forti e appassionati, per un partito aperto alla società, che sia in grado di elaborare continuamente idee e progetti attraverso l’apertura sociale e sfruttando l’esperienza dei suoi amministratori”. Questo il primo intento di Giovanni Viale, da ieri sera 19 ottobre segretario del circolo cittadino di Pisa del Pd.

Dopo il lungo tira e molla e le questioni intorno a questo nome (leggi anche Lari sul segretario Pd Pisa: “Evitiamo muri”. Consultazioni dal 3 ottobre ), Viale è stato scelto con 83 voti su 138 votanti, circa il 60%: un voto largamente maggioritario ma, come prevedibile, non unitario. “Rispetto ai problemi che si presentano – prosegue -, un partito riformista deve formulare idee e progetti innovativi che, anche se rompono gli schemi e gli interessi costituiti sia a sinistra sia a destra, consentano di trovare un nuovo equilibrio sociale. Un partito che nelle sue rappresentanze istituzionali stimola la crescita della società secondo i principi della sussidiarietà e perseguendo la giustizia sociale. E, non per ultimo, dobbiamo riavviare un rapporto stretto con la base, gli iscritti e i militanti. Per questo avvieremo una campagna di coinvolgimento dei circoli. Nel lavoro che abbiamo da fare serve il contributo di tutti, tesserati e simpatizzanti e di tutti coloro interessati ai singoli temi: così deve operare un partito inclusivo”.

 

“La candidatura dell’ultimo minuto di Francesco Pierotti – sottolinea l’onorevole Paolo Fontanelli -, ha ottenuto 48 voti. Non sono pochi e sono il frutto, oltre che del suo convincente intervento, di una domanda di unità che non è stata presa in considerazione. Ora spetta alla maggioranza, che si è presa totalmente in carico la responsabilità della gestione del partito, fare in modo di rilanciare la presenza e l’iniziativa del Pd in città e nel territorio comunale. Io resto dell’opinione che con questa scelta si sia fatto un errore politico e mi auguro sinceramente di sbagliarmi. Ma ci sarà tutto il tempo per valutare e intanto faccio gli auguri di buon lavoro a Giovanni Viale”. Fontanelli aveva, infatti, chiesto, “uno scatto di buon senso per trovare una soluzione unitaria, che era possibile se si usciva dalla logica degli schieramenti predefiniti. Ma questa ipotesi è stata subito osteggiata con la motivazione che era già previsto l’insediamento del seggio per votare e molte persone erano lì in fila in attesa della consegna delle schede. Tanto che non è stata posta al voto dell’assemblea nemmeno la mozione d’ordine, presentata da Francesco Pierotti, che chiedeva una sospensione delle votazioni e lo sviluppo di un confronto più approfondito. A quel punto, in un clima assai teso, è stata avanzata la candidatura dello stesso Pierotti in alternativa a quella presentata in precedenza e sottoscritta fin da prima dell’assemblea, di Viale. La doppia candidatura ha in qualche modo stemperato gli animi perché ha consentito l’apertura del seggio e dato la parola all’urna. Tuttavia non è una cosa buona quella di un organismo che anziché privilegiare la discussione e il confronto affida interamente la decisione a un voto predeterminato in partenza, vincolato a impegni presi al di fuori di un confronto di merito. Così si rafforza la logica correntizia ma certamente non si costruisce un partito capace di corresponsabilizzare tutti. Non è un caso che la media della partecipazione in assemblea comunale, quando si discutono gli indirizzi politici o le questioni del governo cittadino, non sia superiore alle cinquanta presenze (ad essere ottimisti)”.

 

 

 

 

 

 

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