Sanità, dietrofront di Capecchi su referendum, 12 novembre consiglio aperto

Il referendum non si farà. E’ quanto è emerso durante la seduta di venerdì sera (30 ottobre) del consiglio comunale di Montopoli. Bocciato quindi per inammissibilità il referendum promosso dal comitato.

La presa di posizione del sindaco Capecchi, che comunque ha indetto un consiglio comunale aperto agli interventi della cittadinanza per il prossimo 12 novembre su modello di Castelfranco di Sotto, ha scatenato le ire del gruppo di minoranza Progetto Insieme che aveva appoggiato il referendum, per scegliere se Montopoli val d’Arno dovesse andare nella macro Asl costiera con Pisa e Pontedera o nella Asl Toscana centro con Empoli e Firenze. Il gruppo consiliare di progetto insieme ha abbandonato l’aula in segno di protesta.
In merito all’inammissibilità del quesito referendario presentato dal comitato promotore Una Sanità per i cittadini e discusso durante la seduta consiliare il sindaco ha detto: “La materia sanitaria non è di competenza comunale, bensì regionale. Un referendum può essere ammissibile solamente quando l’ente ha competenza e solo per le materie per le quali l’ente può operare delle scelte. Le scelte sulla tutela della salute e sull’organizzazione sanitaria sono esclusivamente materia regionale, il referendum non può essere attivato quando il Comune è carente di potere”.
La questione sarà affrontata quindi nel consiglio comunale del 12 novembre, dove tutti i cittadini e i portatori di interessi potranno intervenire nelle seduta, che avrà per tema le disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale. Un momento importante secondo l’amministrazione comunale “perché l’informazione data fino ad oggi è stata parziale – dice Capecchi – incompleta e addirittura strumentale”.
Una posizione duramente contestata dal gruppo di Progetto Insieme, convinto al contrario della piena ammissibilità del referendum: “Il sindaco Capecchi ha fatto affermazioni gravissime – dice il capogruppo Damiano Carli -. Ha dichiarato che il referendum è inammissibile perché di competenza regionale, quando il realtà è proprio il sindaco la massima autorità sanitaria a livello comunale. Addirittura, Capecchi ha anche accusato noi e il comitato di aver tradito la popolazione, facendola firmare nonostante fossimo consapevoli che il referendum sarebbe stato inammissibile. E perfino i consiglieri del movimento Cinque Stelle hanno appoggiato la posizione del Pd”.
Scintille tra maggioranza e opposizione anche nel punto successivo dell’ordine del giorno, dedicato agli strumenti di partecipazione e quindi strettamente legato al tema del referendum. Il gruppo di Progetto Insieme, aveva ricordarto che l’amministrazione Vivaldi, nel 2009, sottoscrisse in Regione il protocollo della legge sulla partecipazione, che consentirebbe di accedere a finanziamenti a fodno perduto per l’attivazione di strumenti di partecipazione diretta dei cittadini. “Il protocollo è scaduto lo scorso anno – dice Carli – e l’amministrazione ha detto che non lo rinnoverà, seplicemente perché glielo abbimo ricordato noi. Per non darcela vinta, insomma, hanno scelto di riunciare a possibili finanziamenti”. E conclude: “Anche a Montopoli, di fatto, è stata negata la democrazia. Mentre a Roma ci si rifugia dietro al notaio per far fuori il sindaco, qui ci si nasconde dietro i pareri legali del segretario per dire cosa si può o non si può fare, ma senza proporre niente di alternativo. La partita, comunque, non finisce qui”.

 

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