Federcaccia e Arcicaccia:”Gesto indegno revocare deleghe a Guazzini”

E’ un 25 aprile che per alcuni evidentemente ha assunto particolari significati riconducibili alla scena politica sanminiatese. Si parla ancora del caso Guazzini. Dopo i cittadini di Cigoli a distanza di poche ore sono i preisdenti  delle associazioni venatorie del comune di San Miniato Federcaccia e Arci Caccia a prendere posizione e criticare pesantemente le scelte del sindaco Vittorio Gabbanini. Una lunga lettera aperta, arrivata alle redazioni e di cui vi diamo conto pubblicandola integralmente e che sicuramente solleva varie questioni che il lettore saprà valutare, facendosi così una libera idea, esente da involontarie manipolazioni che possano sbilanciare il giudizio da una parte o dall’altra.

“Abbiamo fatto passare un po’ di tempo per commentare l’operato del sindaco del comune di San Miniato. Non abbiamo voluto accodarci ai numerosi commenti apparsi sui giornali e sui social network. E con sincero, vero e vibrante coinvolgimento, vogliamo tenere viva la questione e condividere le impressioni ed i commenti espressi nei numerosi atti di solidarietà. Indelebili tracce lasciate da fiumi di inchiostro che rimarranno nella storia di San Miniato, a monito per le future amministrazioni.
Il nostro punto di vista non deve rimanere solo un passaggio, ma un’epigrafe incisa nel marmo. Minerale tanto caro al nostro sindaco che già l’anno scorso dimostrò ambigui e censurabili comportamenti circa la ‘question’s stone – le lapidi’ , con ritorni mediatici non brillanti.
Tornando all’argomento di attualità, ci riferiamo alla revoca dell’incarico alla dottoressa Manola Guazzini quale assessore al comune di San Miniato ai lavori pubblici, difesa del suolo, politiche energetiche lavoro, ambiente, pari opportunità.
Deleghe considerate ‘pesanti’ dagli addetti ai lavori. Deleghe che non si conferiscono al primo che capita. Deleghe che rappresentano circa il 70 per cento dell’attivo corrente del bilancio comunale. Deleghe che hanno bisogno di grande preparazione, esperienza, serietà, competenza, onestà, e soprattutto, dimestichezza con gli organi istituzionali di riferimento.
Non si consegnano per simpatia, ma per avere riconosciuto, nel prescelto, larghe doti professionali e massima fiducia. Quella fiducia, data ad inizio mandato, ora inspiegabilmente tolta, con motivazioni quanto meno sterili, prive di contenuti politici e professioni, questo fa riflettere.
La stessa fiducia che il mondo venatorio ha riconosciuto e concesso alla dottoressa Manola Guazzini. Appoggiandola nel 2014, l’ha spinta sul podio dei primi eletti nelle consultazioni elettorali, con l’invidiabile traguardo della piazza d’onore con poche unità di scarto dalla vetta (n.7). Ella pur provenendo da una periodo di inattività, ha ‘staccato’, i più blasonati avversari, che forti di una visibilità dettata dai 5 anni di mandato, hanno dovuto inchinarsi a tanta maestosità politica e professionale, ammettendo la loro inesorabile e poderosa sconfitta. E questo non può passare inosservato.
La dottoressa Guazzini, ha così confermato la sua innata indole di politica di Razza, con il suffragio dei cittadini. Basti pensare al suo bagaglio professionale nel quale si evidenziano 5 anni di assessore nel comune di Santa Croce e 10 anni assessore alla provincia di Pisa. Esperienze ‘garanti’ di una persona professionalmente capace e preparata, da esempio nello scenario politico comprensoriale e tanto più nel nostro comune. Anni suffragati da unanimi consensi, elargiti non solo dai dipendenti ma dalle stesse alte cariche istituzionali che smentiscono, di fatto, le gratuite affermazioni del sindaco di San Miniato.
Riconosciuta dalle associazioni venatorie del comune di San Miniato è stata insignita, quale nostra Unica portavoce Istituzionale nel comune. comune di San Miniato che vanta la più alta densità venatoria della provincia di Pisa. L’abbiamo valutata e scelta, per le Sue doti ‘naturali’ di lealtà, serietà, professionalità, onestà, abnegazione, gentilezza, disponibilità. Figura che rispecchia tradizioni e sapori di una cultura a noi cara e che difendiamo a ‘spada tratta’. E non vogliamo che sia soffocata ed ingurgitata da censurabili comportamenti che vedono ogni giorno coinvolti personaggi più o meno noti della politica, e che troppo spesso sfociano in atti poco trasparenti.
In questo contesto e con queste premesse, il gesto commesso dal sindaco, ha poco di matrice politica. Non è legato a lacune professionali. Come non è correlato ad atteggiamenti irriguardosi o arroganti verso dipendenti e/o cittadini e non è da imputare a ingiustificate assenze dal suo incarico. L’ex assessore con le oltre 16 ore al giorno di presenza sul ‘territorio’, ha contribuito con il suo lavoro al buon funzionamento della ‘Cosa Pubblica’ oltre a cercare di ricostruire quel legame di fiducia, ormai perso, tra cittadino e istituzioni, tra il territorio e la casa comunale. I malumori del nostro territorio sono suffragati anche da una pregressa gestione, che di fatto ha concentrato le attenzioni su alcune ‘aree’ del comune, a discapito dell’intero territorio, del ‘capoluogo’ e delle frazioni che versano in situazione critica. L’assessore ha lavorato alacremente ed è giusto sottolineare che le opere, che nei prossimi mesi verranno compiute ed inaugurate sul territorio comunale, hanno tutte la sua firma. Qualcun altro si arrogherà il merito, ma dobbiamo assolutamente ricordarci che la matrice è di Guazzini Manola ex assessore. Ingiustamente esclusa dalla casa comunale, ingiustamente condannata, accusata di comportamenti mai avuti e dovrà avere la meritata giustizia ed i dovuti riconoscimenti.
L’atto autoritario commesso, ‘strano’ e non discusso nelle sedi e dagli organi del direttivo del partito di maggioranza, ci preoccupa per la dinamica e per non avere avuto il corretto iter politico. Nasce spontanea la riflessione sulle conseguenze che ne potrebbero scaturire. Ci chiediamo come possa il partito di maggioranza del comune giustificare l’atteggiamento recidivo del sindaco che già 7 anni fa e con la stessa ‘facilità’ epurò un’altra nota figura per lealtà, professionalità e passione, anche Lei reduce da percorso professionale di assessore provinciale ed anche in quel caso nostra rappresentante: la professoressa Tognetti Anna Maria. Potremo evocare una celebre frase: “Tu quoque… fili mi ….” usando blasfemi confronti, di un celebre evento che ha cambiato la storia del mondo. Un ripetersi di atti ‘forzosi’ che lasciano forti dubbi, commessi per prevenire, forse futuri incarichi di rilievo nell’ambito istituzionale del comune?. L’Atto compiuto potrebbe minare la stabilità dello stesso partito di maggioranza del comune, di cui è orfano, ora, anche del segretario, (seconda vittima ?). Le forze politiche antagoniste possono approfittare del momento di scollamento. Lo sbandierato (fino all’esasperazione) 61 per cento di consensi, che il sindaco conclama ad ogni occasione e garantito da persone come Manola Guazzini, può venire meno.
I cacciatori sono preoccupati, nuovi dinamismi locali potrebbero emergere, non abbiamo certamente da temere, noi, ma eventuali disequilibri creerebbero forti disallineamenti. Rimarchiamo il fatto che i cacciatori sono per natura ‘apolitici’ e sottolineiamo come la dottoressa Manola Guazzini fosse riuscita a strappare unanimi consensi da ‘tutto’ il tessuto elettorale. A conferma che le dinamiche elettorali amministrative, si avvalgono delle valutazioni verso la persona.
Questo atto ha generato, inutile negarlo, una magnitudo politico-istituzionale-sociale che deve essere oggetto di approfondimenti e non può essere dimenticata.
Forte con i deboli e debole con i forti, è il ‘life motive’ delle persone autoritarie, con il concreto rischio di compromettere il lavoro di quei ‘politici-amministratori’ seri e competenti che credono ancora nelle politica, quella vera. Fatta e compiuta con lealtà e serietà e il nostro Paese ne ha tanto bisogno specialmente per il futuro e per le nuove generazioni. Il sindaco e la giunta, a nostro avviso sembra abbiano vissuto l’esperienza di questi primi 24 mesi di mandato, con l’incubo di essere ‘oscurati’ da una persona palesemente capace ma non arrogante. Non si sono accorti, che ella (Guazzini ndr) ha sempre lavorato per i cittadini per il territorio per il comune ed indirettamente anche per Loro? Questo Comune ha bisogno di nuova linfa ed il territorio ha urgente bisogno di ‘cambiamento’. Non vogliamo più assistere a telenovele come Beautifull o Dynasty dove le dinastie, non finiscono mai. I comunicati del Gabbanini, sulla revoca delle delega, parlano di difficoltà nel fare squadra, certo Gabbanini la squadra l’aveva già fatta ma in realtà, a conti fatti e per l’opinione pubblica assomiglia più ad un gruppo ristretto di amici, piuttosto che a degli amministratori super partes.
Il mondo venatorio e la famiglie e gli amici, rinnovano ed urlano il loro sconforto, su ‘cotanto osare’ rimarcano la necessità ed il diritto di essere rappresentati da persone affidabili, capaci, serie, professionali, leali e che abbiano a cuore la Res Pubblica , il territorio, senza campanilismi. Il comune è dei cittadini, di tutti coloro che in maniera equa partecipano, con i loro tributi, al mantenimento del palazzo comunale a partire dal sindaco.
Le associazioni venatorie confermano e mantengono le posizioni prese, appoggiano incondizionatamente la dottoressa Manola Guazzini, la invitano a rimanere ed essere attiva e presente nelle attività correnti del territorio. Essere immagine di pacatezza e capacità riflessive a monito di coloro che hanno comportamenti ed atteggiamenti ‘epilettici’. Foriera di empatia con professionale disponibilità all’ascolto e punto di riferimento per la cittadinanza. Con professionalità, ha doti naturali per gestire con competenza la casa comunale, avvalorata da un curriculum che parla da solo.
Le associazioni venatorie, invitano gli organi rappresentativi del Partito Democratico, i segretari dei circoli, i membri del comitato Intercomunale del Partito ad attivarsi per pretendere una gestione trasparente e coesa e farsi garanti, affinché gesti del genere siano ‘abborriti’ e ‘rinnegati’ . Si facciano altresì, garanti dei comportamenti del futuro primo cittadino e si facciano promotori di “lezioni di lingua italiana” analizzando il significato ed il ruolo del sindaco affinchè non venga interpretato in maniera errata.
Le associazioni venatorie chiedono al sindaco chiarimenti corredati da documentazioni comprovanti le azioni adottate, non entrando nel diritto, ma nel metodo usato.
Senza usare toni blasfemi ma solo esempi costruttivi ci permettiamo di sottolineare come il cacciatore sa capire quale è il vero ‘cane’ di razza. Entrambi chiedono rispetto e lealtà ed ognuno si rispecchia nell’operato dell’altro con reciproca soddisfazione. Operano con la consapevolezza della riconosciuta esperienza e nella massima fiducia. Dottoressa Guazzini, Lei continui ad operare con trasparenza, non demorda, non perda i contatti con il suo territorio e per usare un termine che l’attuale sindaco ha assegnato ai cacciatori quali di ‘Sentinelle del Territorio’ , i cacciatori vigileranno”.

 

Le associazioni venatorie del comune di San Miniato
il presidente di Federcaccia
il presidente Arci Caccia

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