Pd San Miniato, anche Lupi sbatte la porta

Il primo a lasciare il partito nel comune, oltre che in provincia, era stato l’ex segretario dell’Unione Comunale Massimo Baldacci, in una lunga lettera di motivazioni tutte politiche. Ora però la storia dell'”esodo” dal Pd a seguito della decisione di uscire del presidente della Toscana Enrico Rossi si arricchisce a San Miniato di un’altra figura, che in questo caso riguarda anche il consiglio comunale.

 Anche il consigliere ed ex segretario Francesco Lupi, infatti, ha appena ufficializzato la sua decisione di lasciare il partito, rendendola pubblica con un post sulla propria pagina Facebook che riportiamo di seguito:

Nei giorni scorsi ho comunicato alla segretaria del mio circolo e al segretario dell’unione comunale di San Miniato la mia uscita dal Partito Democratico. Il PD è sempre stata la mia casa da quando ho cominciato a fare politica attivamente nel mio territorio, e ne sono stato tra i “fondatori” nel 2007 partecipando alle primarie “costituenti”. Vi lascio tante persone che stimo, tra tutti gli orientamenti politici possibili della galassia PD, tanti amici ed amiche con cui ho condiviso anni di militanza tra riunioni protratte fino a tarda sera, volantinaggi, manifestazioni e feste de l’Unità.
Il PD di oggi pare aver smarrito le sue radici popolari, rincorrendo invece le forze più propriamente populiste sul loro terreno. La segreteria di Matteo Renzi ha accentuato problemi gravi che sarebbero comunque deflagrati. La colpa maggiore del segretario sta nell’aver svuotato di significato i luoghi di partito deputati al confronto e alla sintesi, imponendo rotture non condivise con pezzi importanti di Società, storicamente a noi legati e che avremmo dovuto saper rappresentare. Una separazione silenziosa col nostro popolo che è già avvenuta da tempo. Per questo credo sia necessario lavorare nel campo di un centrosinistra largo ad un nuovo soggetto politico aperto alle tante energie che in questi mesi si sono mobilitate ad esempio sulle ragioni del NO da sinistra al referendum costituzionale del 4 di dicembre, al civismo dei territori, ai movimenti per la tutela dei beni comuni. Un soggetto politico che si faccia partito, che lavori nel campo di un centrosinistra di governo, che svolga quel ruolo di intermediazione che tanto manca nella nostra Società, che abbia come stelle polari l’uguaglianza e i diritti, l’ambiente e il lavoro. Su un progetto serio di questo tipo ci si può ben impegnare e ben spendere il proprio impegno, rimettendosi faticosamente in cammino dopo aver abbandonato la propria casa in una notte di tempesta.

Prematuri, per ora, tutti gli altri possibili ragionamenti in materia di collocazione nel consiglio comunale sanminiatese, in temini di maggioranza/minoranza, anche se a questo punto diventa probabile, se non necessaria, un’uscita dal gruppo democratico. Una transizione che potrebbe vedere Lupi passare in altri gruppi o, dato che il regolamento del consiglio comunale a San Miniato lo concede, fare gruppo a sè.  

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