Taddeini: “Il Comune dica come spende i soldi per la caccia”

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Parla di “caccia sostenibile” Piero Taddeini, segretario della Federcaccia di San Miniato, in risposta alle polemiche che in questi giorni hanno accompagnato la preapertura dell’attività venatoria. Una caccia, quella intesa da Taddeini, che deve operare al servizio dell’ambiente ma avere anche le capacità di trasmettere all’esterno il proprio ruolo. E per farlo, nel caso specifico di San Miniato, la Federcaccia sposta il mirino sull’amministrazione comunale: “Perché siamo ancora in attesa di capire come il Comune utilizza le risorse destinate all’attività venatoria”.

“Effettivamente molti – sostiene Piero Taddeini -, anzi la maggioranza degli esseri umani, non sa che il cacciatore opera 365 giorni all’anno. Strano, ma vero. Questa affermazione può stonare e a qualcuno può sembrare anche offensiva. Sottolineo che l’impegno e la dedizione che il cacciatore mette per la gestione del territorio non conosce soste. Le parole chiave, quando si parla di caccia, sembrano essere cultura e comunicazione al fine di far crescere non solo il mondo venatorio, ma tutti coloro che frequentano la natura, così da essere attrezzati per condividere gli spazi all’interno della società che si auspica possa essere sempre meno ostile rispetto ad una caccia sostenibile. Spesso mi convinco che si tratta troppo spesso di belle parole talvolta auto-referenziate, e sono sempre più convinto che l’obiettivo di chi parla di caccia, sia una strenua ricerca di consensi, ritenendo, però, che questi consensi arrivino soltanto se si solleticano i pruriti della parte più retrograda della platea. In sostanza si parla bene ma si razzola male. Quando mi trovo a parlare di caccia con persone che non fanno parte del mondo venatorio, vorrei poter essere ragionevolmente certo che le mie parole non siano vuote, ma a queste corrispondano fatti, azioni, verità. La caccia è uno dei capitoli del capiente volume che racchiude norme, regole, modus operandi che vanno a formare una corretta cultura ambientale del nostro paese. Allora piuttosto che politici che brandiscono frasi, affermazioni, comunicati stampa ad effetto mediatico, sarebbe meglio che la politica portasse avanti un’azione seria e concreta anche se serve una preparazione, spesso carente e un impatto mediatico a favore di una più corretta cultura ambientale a livello nazionale”.
“L’immaginario pubblico – prosegue Taddeini – addita i cacciatori come irrispettosi per la natura, nemici dell’ambiente e soprattutto delle biodiversità. Non c’è nulla di più falso. I principali nemici per la perdita di biodiversità sono identificati nell’urbanizzazione, nell’inquinamento, negli interventi radicali sui corsi d’acqua messi in atto sotto la falsa ideologia della sicurezza idraulica, nella deforestazione, nell’indiscriminato consumo del suolo. Confermo con convinzione che la categoria venatoria vive in stretta simbiosi col territorio, da cui ogni essere, anche quello umano, dipende. Il mondo venatorio, che vive in stretta simbiosi col territorio, da cui ogni essere, anche quello umano, dipende, si batte per salvaguardare la biodiversità e per l’ambiente. Appoggia progetti dell’Unione europea ed è grazie al lavoro combinato dei movimenti venatori che è possibile monitorare moltissime specie. In particolare, a San Miniato le associazioni venatorie sono attive sul territorio, lavorando in sinergia con agricoltori e tartufai, con lo scopo di salvaguardare l’ambiente, attraverso monitoraggi ed interventi specifici, attuati in virtù delle normative vigenti. Bene evidenziare che il cacciatore lavora ed opera su azione volontaria, anteponendo all’egoismo la volontà di operare per passione e volontà. Molte persone avrebbero bisogno di rinfrescare le proprie conoscenze naturalistiche, per ristabilire quel rapporto sano con la natura. Se da una parte il progresso ha palesemente minato, dall’altra con l’ideologia animalista radicale ed estrema, l’essere umano non è stato aiutato da un supporto culturale adeguato, che spesso dietro la abusata parola ‘assassini’, usa ancora pratiche obsolete ed ingiustificate per attaccare una categoria di cui ben poco conosce”.
“Una cosa è certa – sottolinea Taddeini – per la caccia del terzo millennio occorre un cambio di passo, di tutti, con la consapevolezza che il cacciatore ha un ruolo determinante, quasi sempre disconosciuto e mal apprezzato. Il ruolo del cacciatore oggi e nel prossimo futuro, avrà un peso predominante ed imprescindibile, negli equilibri naturalistici. Se la società esterna ha difficoltà a recepire questo consolidato e ormai radicato concetto, spetta anche al cacciatore guadagnare il rispetto, in quanto le capacità per la gestione del territorio le possiede solo un attore: il cacciatore. Non dimentichiamo che se il cacciatore fosse costretto ad abbandonare l’utilizzo delle campagne, per alcuni potrebbe essere ‘ignorantemente’ un ottimo risultato, ma per i più saggi, la consapevolezza di avere perso definitivamente l’ambiente. Ricordiamoci che la caccia vive se c’è l’ambiente”.
A questo proposito, Taddeini ribadisce la richiesta, inviata a tutto i consiglieri comunali, a informarsi su come siano stati spesi i fondi destinati all’attività venatoria. Un invito che Taddeini rivolge anche al consigliere Alessandro Niccoli di San Miniato Possibile, da sempre molto critico verso la categoria dei cacciatori. “Approfitto per sollecitare anche il consigliere Niccoli – dice Taddeini – a farsi promotore della nostra interrogazione mossa nei confronti del Comune sull’utilizzo dei fondi destinati alle attività venatorie, che noi indirizzavamo ad opere di pubblica utilità, a tutti ormai ben note. Siamo ancora in attesa di risposta in quanto ad oggi l’amministrazione comunale non ci ha fatto pervenire notizie”.

 

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