CasaPound, manifesti staccati anche a Santa Croce. Giannotti: “Modi diversamente democratici”

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Dopo San Pierino e San Miniato (CasaPound, spariti i manifesti a San Miniato. Giannotti: “Il gioco Democratico”), anche a Santa Croce i manifesti elettorali di CasaPound sono stati oggetto di vandalismo e tentativi di rimozione. I nuovi episodi risalgono alla notte scorsa, quella tra 23 e 24 febbraio.

“Al di là del gesto di per sé stupido e inutile – è il commento del candidato di Montopoli Marco Giannotti – che dimostra perfettamente il livello culturale e intellettivo del suo autore, quello che vogliamo evidenziare è come certa gente intenda e concepisca il concetto di democrazia, cioè come una cosa in cui ogni voce fuori dal coro del politicamente corretto e ogni movimento che non si conformi alla sua ideologia sia una cosa che non debba avere spazio nel contesto democratico. A conferma di ciò, è bene ricordare come in piena campagna elettorale, la giunta di Santa Croce, abbia presentato e passato la ridicola mozione del cosiddetto ‘patentino antifascista’, a prescindere dal quale, abbiamo tenuto un gazebo elettorale lo scorso sabato in zona mercato, tra l’altro molto partecipato. Purtroppo per le loro cassa, avevamo fatto richiesta in data antecedente alla votazione di suddetto provvedimento”.
Sulla San Miniato “diversamente democratica e la sua esigua cricca a seguito, ci adorano in particolare modo perché è proprio lì che tre anni fa abbiamo incominciato a denunciare i fenomeni di mala gestione e negligenza locale. Fermo restando che questi gesti ci lasciano del tutto indifferenti, anzi rafforzano la nostra convinzione a moltiplicare sforzi e impegno in questa campagna elettorale, confidiamo che il popolo italiano sia ormai maturo e giudichi nelle urne, come giusto che sia, i comportamenti di questi disperati. Contro i loro ‘giochetti democratici’, ci teniamo a ribadire che se sei di destra, di sinistra o di centro non importa a noi di CasaPound, se ti riconosci in un Popolo e in una Nazione con i suoi confini”.
E, poi, l’esortazione: “Smettete di credere per una volta alle fandonie e fate si che almeno per una volta il vostro voto non sia un compromesso al ribasso, ma sia una dichiarazione di guerra nei confronti di questi ladri che ci hanno distrutto la Nazione”.

 

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