“Non consegnare Fucecchio alla Destra”, Vannucci candidato foto

La conferma è arrivata: Manuele Vannucci è candidato a sindaco di Fucecchio a sinistra del Pd (Elezioni a Fucecchio, a sinistra del Pd si prepara la lista di Vannucci). “Il nostro obiettivo principale è non fare andare Fucecchio nelle mani della destra. Non ho nessuna remora a dire che se andremo al ballottaggio chiederemo i voti del Pd. Non è una campagna contro il Pd, da noi non sentirete mai dire che il Pd è come la Lega”. Con queste parole Manuele Vannucci ufficializza la sua candidatura a sindaco di Fucecchio. La candidatura, come Diritti in comune, la lista civica che la sostiene, nello spettro della politica fucecchiese si colloca più a sinistra di tutte le altre formazioni e nasce principalmente da un malcontento della politica del centrosinistra degli ultimi anni.

“La nostra – precisa – non è una campagna contro il Pd, da noi non sentirete mai dire che il Pd è come la Lega. Noi dobbiamo ripartire dal settore produttivo locale che sono le nostre imprese. La politica non è stata brava a valorizzare le nostre fabbriche perché oggi i ragazzi preferiscono essere sfruttati da Mc Donald’s o dalle multinazionali piuttosto che andare a imparare qualcosa e riportare ricchezza alla comunità nelle nostre fabbriche. Perché è passato il messaggio che fare l’operaio è un mestiere degradante. Sarebbe interessante sapere quanti usano i fondi del Piano Sviluppo Rurale a Fucecchio. Serve politica forte che dia indirizzi e metta insieme le conoscenze. Ogni azione che ho visto fare è solo per il momento, per il taglio di nastro. Bisogna rifare politica in una prospettiva ampia, essere presenti ma non presenzialisti”. “Ci candidiamo perché non voglio pensare che chi non vuole riconfermare Spinelli abbia come unica alternativa la destra – così Vannucci spiega le motivazioni della candidatura -. Con questo non rinneghiamo i valori della sinistra, anzi rivendichiamo la politica di un certo centrosinistra, Ma solo fino a un certo punto: quello di Florio Talini e Antonio Marrucci”. I punti di una prima bozza programmatica spaziano dall’edilizia scolastica alle politiche sociali, dalla realizzazione della circonvallazione per smaltire il traffico del centro al progetto di una Asl di dimensioni legate al territorio e non ‘mega Asl’, come vengono chiamate, che allontanano le istituzioni sanitarie dai cittadini. Parte importante del programma è la spesa per il sociale: Diritti in comune ha come idea per il futuro quella di potenziare progetti come gli Ortolani Coraggiosi e critica il fatto che nel 2018 su 250mila euro destinati alle realtà associative, solo il 3 per cento sia stato destinato a quelle associazioni che fronteggiano il disagio sociale e giovanile. La questione principale è sempre la stessa: saper conciliare i tanti volti della sinistra e risolvere il dilemma tra pluralismo dell’offerta politica e governabilità. “Ogni azione che ho visto fare è solo per il momento, per il taglio di nastro. Bisogna rifare politica in una prospettiva ampia, essere presenti ma non presenzialisti – spiega Vannucci -. Altra cosa importante è provare a decodificare la politica locale per i cittadini. Leggere un ordine del giorno è davvero difficile per alcuni cittadini e io mi metto fra quelli. Non voglio banalizzare la complessità della politica ma decodificare la complessità per fare capire le conseguenze delle decisioni e in che modo queste toccano la quotidianità già sarebbe una vittoria”. La rottura con il Pd dell’attuale amministrazione comunale guidata da Alessio Spinelli parte da lontano. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’astensione sul voto per l’approvazione del bilancio comunale di due consiglieri di maggioranza: Giulia Talini e il volto storico della lista, Ido Banti. I due hanno criticato il modus operandi dell’attuale amministrazione per la mancanza di dibattito e discussione all’interno della maggioranza. “Ci siamo trovati d’accordo su molti punti ma non su altri e speravamo di trovare un accordo tra le nostre proposte e quelle del sindaco. Con il tempo, questa discussione è sempre venuta meno. Non ci veniva chiesto il nostro parere ma solo di approvare decisioni già prese – ha detto Giulia Talini, consigliere comunale di Liberi e Uguali -. Almeno sul bilancio di previsione avevamo chiesto di iniziare a confrontarci tempo prima”. Poi, continua elencando i punti di rottura: “La nuova scuola a Le vedute secondo noi non è una priorità visto che la previsione di nuove nascite in quella frazione è inferiore ai posti che già ci sono. Abbiamo proposto, semmai, di restaurare la scuola o di dirottare i fondi su altri plessi. Ancora, oltre due milioni per la tenenza dei carabinieri nell’ex scuola Marchiani, che era dedicata alla istruzione della gioventù Fucecchiese. Scelta poi strumentalizzata dalla Lega e dalla destra. Poi, eravamo contrari all’ampliamento della zona industriale a Ponte a Cappiano”. Il bacino di elettori a cui si rivolge la lista sono è composto da coloro che sono si sentono più rappresentati dal Pd, dall’attuale amministrazione e soprattutto cercano di coinvolgere chi si è astenuto o magari ha riversato i voti che un tempo andavano alla sinistra nel Movimento Cinque Stelle o alla Lega. “Se oggi siamo qui è perché da parte del sindaco e del suo gruppo dirigente non c’è stata la volontà politica amministrativa di recepire le proposte di un gruppo di sinistra – ha commentato Ido Banti, consigliere comunale dal 1995 prima di maggioranza Pd e adesso capogruppo di LeU -. È mancata la volontà di trovare quell’accordo che ci permetteva eventualmente di presentarci insieme”.

Giuseppe Zagaria

 

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