“A San Miniato servono CambiaMenti”, in 10 punti

Dieci punti che sono 10 temi. Dieci cose che, secondo la candidata a sindaco di San Miniato Manola Guazzini e le due liste che la sostengono, richiedono CambiaMenti. Ecco, di seguito, i 10 temi.

Basta nuovi supermercati e nuovi consumi di territorio
Di supermercati ce ne sono anche troppi: non se ne devono aggiungere altri; uno dei nostri primi atti di governo sarà il ritiro della la previsione urbanistica del Penny Market a San Donato, che aggiungerebbe altro cemento a quello dell’Interporto; si dovrà invece sostenere il commercio di vicinato e la Rete dei Centri Commerciali Naturali del Comune e favorire la tipicità.

Servizi sociosanitari più efficienti
Contrastare il degrado del sistema sanitario pubblico è una priorità assoluta. Bisognerà realizzare la nuova Casa della salute di Ponte a Egola, la Casa della Salute a San Miniato Basso nell’area della Misericordia; garantire, potenziare e dare un’adeguata collocazione ai Distretti sociosanitari territoriali.
Il Comune finora ha allontanato le sedi delle decisioni dai cittadini, salvo rispondere di fronte a tutte le contestazioni: “è colpa dell’ASL”. Noi pensiamo che il Comune debba riappropriarsi della delega delle funzioni sociosanitarie cominciando dal prevedere report trimestrali in Consiglio Comunale sulle attività della SdS.
Più sicurezza nelle strade
Niente più interventi spot. Sulla base di una programmazione pluriennale degli interventi si dovranno realizzare:
-accessi a San Miniato da Nord e da Sud, un sistema di parcheggi esterni, un collegamento viario, pedonale e ciclabile tra San Miniato e San Miniato Basso;
-una strada di circonvallazione a Nord che consenta la trasformazione della Tosco-Romagnola in via urbana;
-un vero sistema di piste ciclabili e pedonali, ad esempio completando quella di Molino d’Egola con una passerella tra Molino e Ponte a Egola;
-le manutenzioni stradali andranno effettuate sulla base di una precisa programmazione.
Più sicurezza nelle scuole
Basta con i rattoppi e le soluzioni d’emergenza: occorre una programmazione dei plessi scolastici e un piano di interventi pluriennali che metta tutte le scuole in condizioni di sicurezza e garantisca a ogni plesso spazi adeguati per le attività motorie, di gioco e di laboratorio.
Più sicurezza idrogeologica
Dovrà esserci una programmazione pluriennale di interventi di sistemazione dell’assetto idrogeologico, di manutenzione e messa in sicurezza dell’Arno, degli affluenti e delle casse di espansione, dei fossi, dei sentieri; si dovrà finalmente completare l’impianto di sollevamento di San Donato e migliorare la sicurezza degli argini dell’Arno e di quelli dell’Egola a Ponte a Egola e La Serra.
Fare di San Miniato una capitale del turismo sostenibile
Pedonalizzare gradualmente il centro storico in modo contestuale a un’azione di miglioramento degli accessi e di potenziamento dei parcheggi esterni; qualificare e variare la rete dell’ospitalità, anche adattando al nostro territorio l’esperienza dell'”albergo diffuso”, e tenendo sempre conto del fatto che i nostri centri storici devono rimanere sostenibili per i residenti; offrire ai visitatori un sistema museale arricchito e reso visitabile in orari certi, che valorizzi antico e contemporaneo, presenze storiche e giovani artisti e consenta, tramite accordi, di realizzare esposizioni temporanee di opere; coordinare il Cartellone degli eventi e delle manifestazioni, migliorare i collegamenti del capoluogo con borghi storici come Cigoli, Stibbio, Balconevisi; potenziare il percorso della Francigena, integrando l’asse Fucecchio-Castelfiorentino con la Valdegola: tutte queste sono condizioni fondamentali perché i turisti possano scegliere San Miniato e prolungarvi i loro soggiorni.
Più qualità etica e ambientale nelle nostre produzioni
Sviluppare in campo agricolo produzioni innovative, che privilegino la qualità del prodotto, la tipicità, l’ ecosostenibilità; favorire nel comparto pelle e cuoio l’insediamento delle nostre aziende nei settori della moda e del lusso e promuovere la certificazione della filiera produttiva distrettuale a garanzia e tutela dell’eccellenza produttiva della zona, anche in termini di qualità etica e ambientale; lavorare per la delocalizzazione di M3 ex-ICLA; fermare l’importazione di rifiuti dall’esterno del nostro comprensorio.
Ricongiungere le frazioni
Non più pochi bus e corse spesso vuote. Dobbiamo riconnettere le nostre frazioni, non attraverso ulteriori espansioni edilizie, ma attraverso una ricucitura sia sociale che territoriale fondata anche su un sistema di trasporti pubblici flessibile adeguato alle esigenze di una popolazione anziana sempre più numerosa.
Più attenzione ai più deboli
Andranno rafforzati tutti i servizi che consentano loro di continuare a vivere la propria vita nell’ambito familiare e nel proprio ambiente: l’assistenza domiciliare ai malati cronici e terminali e sostegno all’autonomia di anziani e diversamente abili è una priorità importantissima.
Un Comune uguale per tutti e nessuno più uguale di un altro davanti al Comune
Vogliamo che il bilancio sia partecipato davvero: non ci interessa essere il Comune che approva prima di tutti il bilancio preventivo, ma vogliamo far esprimere i cittadini sulle scelte con consultazioni vere, e non con le passerelle formali in cui l’Amministrazione uscente si è esibita. E vogliamo che ci sia assoluta trasparenza nell’affidamento degli appalti, che siano resi pubblici dati e informazioni sull’aggiudicazione di ogni lavoro e servizio, anche per piccole entità di spesa e che si prevenga la concentrazione degli affidamenti sempre sugli stessi soggetti e la creazione di debiti fuori bilancio.
Tutto questo richiede una politica di bilancio seria. Chiediamo serietà e rigore nella riscossione di oneri di urbanizzazione e tariffe e la definizione di una strategia precisa che consenta di fare fronte alle penali a carico del Comune per il project financing senza compromettere la capacità di investimento e di intervento sociale dell’Ente, ad esempio attraverso l’alienazione dell’Hotel Miravalle”.

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