Ballottaggio: il Pd “suona la carica” ed esclude apparentamenti, CambiaMenti chiede una tregua

Dopo il primo turno, trascorsi un paio di giorni per metabolizzare i risultati, sono tutti nuovamente pronti a ripartire. Tutti quelli rimasti in gioco: Simone Giglioli con la sua coalizione di centrosinistra e Michele Altini con i suoi del centrodestra. La situazione, nonostante l’apparente uscita di scena di Cambiamenti e di tutto il nutrito gruppo dei “guazziniani” non sembra essersi semplificata.

Da un lato c’è il centrosinistra che ora deve valutare il vantaggio che ha sulla carta e la necessità di incrementare – anche se in modo proporzionale – quel vantaggio al ballottaggio per essere sicuri di vincere e quindi in via teorica trovare altri voti, ma soprattutto evitare che il centrodestra incrementi il proprio risultato. E così la prima cosa da fare per il centrosinistra è proprio quella di suonare la carica in attesa della prima riunione in agenda tra poche ore per ripartire verso le consultazioni del secondo turno. “Ballottagio, è una parola alla quale il Pd di San Miniato non era mai stato associato ma questo è il risultato della prima tornata elettorale di domenica 26 maggio” dicono i Democratici con un intervento che sembra avere in primo luogo lo scopo di richiamare tutti ‘ai posti di combattimento’. “Il nostro candidato Simone Giglioli – continuano – si è avvicinato di molto alla vittoria, fermandosi però al 45,86%, con la lista del partito Democratico a quota 37,81%. Il risultato non è né una vittoria né una sconfitta, ma un punto di partenza per una nuova campagna elettorale che ci deve vedere protagonisti delle prossime due settimane. Vogliamo ripartire dalle 7.006 preferenze espresse da elettrici ed elettori per Simone Giglioli, ringraziandoli per la fiducia ed il supporto, ed invitandoli a votare nuovamente il nostro candidato domenica 9 giugno in occasione del ballottaggio. Vogliamo proseguire nella campagna elettorale rivendicando con ancora più forza i nostri valori fondanti, che mirano a rafforzare la coesione della nostra comunità e lo sviluppo del territorio. Elettori ed elettrici si troveranno di fronte alla scelta di affidare il proprio futuro a una coalizione di centrosinistra, portavoce di valori e tradizioni o a una di destra (centrodestra ndr) becera che professa solamente odio e rancore. Non ci siamo fermati e non ci fermeremo a slogan propagandistici, non ci saranno tentazioni di accordi o apparentamenti con altre coalizioni. Continueremo a confrontarci con tutte le persone, una a una, casa per casa, intensificheremo i rapporti con le associazioni e le realtà economiche del nostro territorio, per ribadire l’importanza e la coerenza del nostro programma, fiduciosi di trasmettere la qualità della nostra proposta per una San Miniato del futuro. Il nostro programma mira a una visione di un tessuto sociale fortemente coeso, all’erogazione di servizi scolastici e assistenziali d’eccellenza, ad una pianificazione dello sviluppo del territorio consapevole e rispettosa dei valori ambientali. A questo si affianca il tema della conservazione di tutti i nostri patrimoni che passa molto spesso da piccoli ma molteplici interventi di manutenzione, in particolar modo nel settore stradale. In questa campagna abbiamo voluto dare particolare risalto al tema del lavoro, tutti i temi sviluppati per il nostro programma sono finalizzati alla creazione di sistema infrastrutturale e sociale in grado di consolidare e sviluppare la filiera produttiva, in modo da creare un numero sempre maggiore di posti di lavoro”.
Insomma, da un lato si apre il fuoco – per continuare con la metafora militare – contro la coalizione guidata da Michele Altini, il nemico da superare nel segreto dell’urna definendola “becera e inneggiante a odio e rancore”, anche se fino a ora il candidato Altini ha dato più l’idea di essere un moderato di tradizione liberale che non un uomo della destra radicale. Dall’altra parte si dice no a possibili accordi e apparentamenti con CambiaMenti e quindi con Manola Guazzini. Insomma, un centrosinistra che sembra approcciarsi all’ultima corsa della campagna elettorale con sicurezza e la certezza di vincere, trovando le risorse numeriche all’interno del proprio bacino naturale senza necessità di andare a fare accordi, anche se stando a Manola Guazzini in realtà dei contatti con i singoli soggetti che fanno parte di CambiaMenti ci sono stati, tanto che la ex candidata sindaco è stata costretta a dire attraverso Facebook: “Eletti e simpatizzanti del Pd lasciate in pace per qualche giorno i nostri ex candidati e iscritti: ce ne avete dette di tutti i colori fino a qualche giorno fa fino a strapparci i volantini in faccia. Presto usciremo con la nostra posizione. Evitate ulteriori pressioni perché non servono a nulla in questo momento”.
E proprio questa sera i membri e candidati di Cambiamenti dovrebbero riunirsi per fare una valutazione complessiva sulla situazione e forse anche per fare un confronto al loro interno avendo in sé CambiaMenti varie anime, anche di origini diverse dalla sinistra radicale, fino ai moderati di ispirazione un po’ più grillina, ma tutti accomunati in primo luogo dalla volontà di imprimere una svolta, un cambiamento appunto, alla vita politica di San Miniato e delle sue istituzioni. Ovviamente Guazzini e i suoi ‘colonnelli’ dovranno fare sintesi e probabilmente il confronto sarà lungo, ma così come era stato trovato un punto di equilibrio per il programma elettorale probabilmente CambiaMenti questa sera troverà una strada di equilibrio da seguire per i prossimi 15 giorni.
Intanto anche Altini comincia a riorganizzare le fila e domani sera il centrodestra dovrebbe avere una riunione per pianificare le strategie per le prossime due settimane. Michele Altini, che appare abbastanza tranquillo in questi giorni, fino ad ora si è limitato a ricordare i principi di coerenze a CambiaMenti, né più né meno. Ora però anche per il centrodestra la partita diventa veramente interessante, perché per quanto partano da una posizione di apparente svantaggio, la partita è tutta aperta e questa volta ci sta che l’elettorato di centrodestra trovi una disciplina dimostrata raramente in passato e Altini riesca a riportare i suoi elettori alle urne. Questo sarebbe già un dato storico interessante.

 

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