Incendio al Parco Robinson, fuoco minaccia la Villa – Foto foto

Alle 21 l’incendio non si poteva affatto dire risolto: sul posto resta un solo elicottero, ma un numero importante di squadre a terra, tra volontari, vigili del fuoco e forze dell’ordine. Un doppio fronte di fuoco, si è aperto nel pomeriggio di oggi 22 luglio al Parco Robinson di Santa Croce e Castelfranco di Sotto e ha messo in pericolo anche la villa di Poggio Adorno: il fuoco è arrivato a circa 500 metri dalla villa, la cui proprietaria è stata allertata ed è arrivata subito sul posto. 

Alle 21, il fronte delle fiamme era stato solo parzialmente domato e via delle Pinete era ancora chiusa. 
Imponente il necessario dispiegamento di forze: i vigili del fuoco di Castelfranco con due automezzi, oltre a 2 elicotteri della Regione e a numerosi volontari. Per consentire ai mezzi da terra di raggiungere le fiamme, è stato necessario abbattere una parte della recinzione della riserva naturale di Montefalcone. Le squadre di volontari sono della Pubblica assistenza di Santa Croce sull’Arno, dell’Unione montana della Val di Cecina, volontari della Racchetta Cascina e delle Cerbaie, della Vab, Misericordia Santa Croce, Pubblica assistenza Santa Maria a Monte e Signa, operatori forestali. Sul posto anche i carabinieri e i Forestali e la polizia municipale di Castelfranco di Sotto, in aggiunta al personale dei vigili urbani di Santa Croce e tutti i gruppi di Prociv dello stesso comune.
L’assessore alla protezione civile di Santa Croce Piero Conservi, per tutto il tempo, è rimasto in stretto contatto telefonico con gli operatori sul campo e ha seguito l’evolversi della vicenda minuto per minuto. Le operazioni sono risultate più difficoltose a causa del vento, che ha cambiato continuamente direzione. Alle 18 l’incendio ha iniziato a propagarsi verso la valle: per fermarlo sono state realizzate due linee frangifuoco con una ruspa. Questo con grande difficoltà, a causa del fumo e del terreno scosceso. Oltre che del caldo sfinente.
Alle 21, l’elicottero continuava a fare i getti d’acqua e le ruspe operavano per aprire varchi nella valle, dove c’erano ancora le fiamme.

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