Assalto all’oleodotto per rubare benzina, persi 200mila litri foto

Una banda di malviventi, nella notte tra mercoledì e giovedì ha dato l’assalto all’oleodotto Eni Calenzano-Livorno, scavando per due metri nel terreno e forando una sezione della condotta per portare la benzina fino a Livorno. I ladri hanno cercato di applicare una valvola al tubo dopo aver fatto il buco ma non vi sono riusciti, motivo per cui gli inquirenti, i carabinieri della compagnia di San Miniato e della stazione di Ponte a Egola sono sicuri che il colpo sia andato male. I ladri, però, se ne sono andati lasciando che dalla tubazione fuoriuscissero gli idrocarburi, benzina verde mista a gasoliso, secondo una prima valutazione.

Sul terreno si sono riversati circa 80mila litri di carburante. In tutta la zona di Ponte a Egola si è diffuso un inteso odore di benzina, percepito a distanza per ore. Una fuoriuscita importante, che è arrivata fino a ridosso della ferrovia e ha reso necessaria, fin dalle prime ore della mattina, la chiusura della linea ferroviaria Pisa-Empoli-Firenze (leggi anche il servizio sui disagi dei Pendolari). L’interruzione ha causato ritardi anche sulle linee Lucca-Pisa e Viareggio-Firenze, fino a 30 minuti. La circolazione ferroviaria fra Pontedera ed Empoli è stata riaperta solo alle 17, quando la falla era già chiusa e il materiale recuperato: circa 80 metri cubi. Non è possibile quantificare, invece, quello già assorbito dal terreno. A dare l’allarme ai vigili del fuoco sono stati i tecnici dell’Eni che gestiscono l’oleodotto, dopo che un ispettore ha percorso a piedi il terreno dove passa un lungo tratto della condotta durante la notte e ha trovato la falla, ad allertarlo era stata la centrale di Livorno che aveva improvvisamente visto verso le 2 di notte una drastica diminuzione di pressione nella condotta e che appena ha avuto conferma della situazione dall’ispettore intorno alle 5,50 ha allertato i vigili del fuoco, intervenuti subito sul posto.
Le foto dell’intervento

Come prima cosa è stata fermata la linea ferroviaria, infatti il timore era che i fumi di benzina potessero essere innescati dallo scintillio del pantografo del treno. I primi ad arrivare sul posto sono stati i pompieri della stazione di Castelfranco, ma poi sono subito sopraggiunti anche i vigili del fuoco di Pisa specializzati in questo tipo di interventi. Oltre al comandante provinciale Ugo D’Anna che ha coordianto personalmente gli interventi, alla fine a lavorare sulla falla vi erano quattro squadre di pompieri che con una schiuma speciale hanno abbattuto i vapori degli idrocarburi altamente infiammabili, la raccolta dei liquidi sversati e quindi la bonifica, è stata fatta grazie all’impiego di due mezzi speciali per intervento in ambito aeroportuale, uno dei vigili del fuoco e l’altro della 46esima aerobrigata. E’ la prima volta che mezzi dell’aeronautica militare di Pisa intervengono al di fuori del sedime aeroportuale.
Sul posto, per l’intervento, anche il personale dell’Arpat che dovrà stabilire l’entità della contaminazione del terreno e i carabinieri della locale stazione di Ponte a Egola, con il comandante provinciale Brancadoro. Secondo i carabinieri, comunque, i ladri non sono riusciti a portare via il carburante. In compenso hanno lasciato qualche traccia: pale, picconi, un compressore e altri utensili utilizzati per scavare la buca di due metri e poi per forare il tubo che ora sono in possesso dei carabinieri.  Sul posto nella tarda mattinata sono giunti anche il sindaco Vittorio Gabbanini e l’assessore David Spalletti per prendere visione della situazione.
Recentemente c’erano stati altri furti sullo stesso oleodotto nella zona fiorentina e due anni fa sempre nel Comprensorio, all’altezza di San Miniato, un’altra banda di malviventi aveva tentato lo stesso colpo riuscendo a portare via un ingente quantitativo di gasolio, ma poi i ladri erano stati arrestati perché le forze dell’ordine li sorpresero a lavarsi alla fontana pubblica poco dopo il furto.

 

Filippo Latini

Gabriele Mori

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