Rapina, “Ho nascosto il bambino dietro il bancone”

Eppure tutto questo ieri sera è diventato realtà, rompendo la quotidianità. “Novant’anni e non l’avevo mai vista una pistola” commenta scosso Carlo Nuti, che dopo quest’esperienza ha perso il sonno. “E’ accaduto tutto in un attimo. Pochi minuti che sarà difficile dimenticare”.

Sono attimi in cui tutto si ferma quelli in cui ti brandiscono una pistola di fronte. Corrono veloci e col terrore si fissano, per non andarsene più. Così il giorno dopo li descrivono alcune delle persone che ieri, 17 dicembre, pensavano soltato di fare una scappata in farmacia, e si sono invece ritrovati testimoni della rapina alla ‘Pieroni’. Un luogo sicuro e familiare, così difficile da immaginare come teatro di un gesto simile, incastonato com’è al centro di una piazza senza grandi vie di fuga, racchiusa fra case, occhi e finestre, col municipio e  la stazione dei carabinieri a pochi metri di distanza.
L’uomo, che i carabinieri stanno ancora cercando nellambito della indagin isulla rapina, ha fatto tutto nel giro di pochi minuti, entrando ed uscendo dal paese, che forse ben conosce, dalle scalette che collegano lo spazio retrostante il palazzo comunale con via Costa. “Entrato di volata senza dire una parola – dice ancora Nuti -. Sul momento non ci pensi a queste cose. Poi però l’ho visto spintonarsi col dottore, pistola alla mano, e li mi sono bloccato. Un’esperienza orribile, per tutti”. Già, perchè mentre tutto avveniva in farmacia c’era anche un’altra cliente, una signora molto nota in paese che in quegli istanti ha dovuto pensare per due, a quel bambino piccolo che era con lei e che subito, capita la situazione, ha nascosto dietro di sé, fra le sue gambe ed il bancone. “Probabilmente sono stata la prima ad accorgermi che cosa stava succedendo” racconta oggi. “Ero con mio figlio piccolo. Mia figlia era fuori in macchina. In quei momenti subito pensi a loro, a cosa potrebbe succedergli. Ti spaventi ma tutto ciò che fai è come automatico”. Proprio la signora, accortasi di ciò che stava accadendo, si è rivolta al dottore, Raffaele Pieroni, che a quel punto ha capito tutto, per un attimo probabilmente ha pensato di reagire. “Ha avuto un sussulto, come se stesse per rispondere, a quel punto il rapinatore ha girato il bancone e si è piazzato davanti la cassa, minacciandolo con la pistola. Per fortuna alla fine lo ha lasciato fare. Non ne valeva la pena”. “Non so cosa gli avrei fatto, sopra quel bancone, m’è presa la rabbia – commenta Pieroni – avrei voluto reagire poi ho desistito”. Aperta la cassa il gioco era fatto, arraffati i soldi e pure gli spiccioli, il malvivente se l’è data a gambe, fuori dalla farmacia e giù per le scale.
Le indagini sono in corso.  Pochi i dettagli che possano ricondurre all’identità del soggetto, di bassa statura, vestito di scuro e con un cappello calato sulla fronte ed una sciarpa, forse di carnagione scura. I testimoni hanno tentato di descriverlo ai carabinieri che, sulla base dei dati raccolti, stanno portando avanti le indagini e che hanno nuovamente ascoltato i testimini nella giornata di oggi (18 dicembre), proprio per vedere se emergeva qualche dattaglio in più, i miltiari potrebbero avere un’idea di chi è il rapinatore, tanto che avrebbero mostrato ai testimoni la foto di un sospettato e sicuramente già noto alle forze dell’ordine, che potrebbe corrispondere per età e altri elementi al rapinbatore.

Nilo Di Modica

 

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