Truffatore seriale preso a Lucca, 2 colpi a San Miniato foto

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Accanto ai nomi delle vittime, su foglietti che portava sempre con sé, si appuntava i dettagli utili a compiere la truffa, frutto di attento e scrupoloso studio. Se la donna, per esempio, viveva sola o se aveva particolari problemi di salute, quanti figli o nipoti aveva e di tutti si annotava il nome. Donne anziane, spesso sole, le vittime preferite, che persuadeva con modi gentili e fare elegante, accostati a una faccia “per bene”. A luglio, per almeno due volte, ha colpito anche a San Miniato.

E’ stato proprio grazie a quei biglietti che la polizia di Lucca aveva sequestrato a Salvatore Peluso, 45 anni, originario di Napoli ma residente a Monsummano Terme, che sono state scoperte 8 tra truffe tra tentate e consumate – ma non si asclude che ce ne siano delle altre -, fra la provincia di Lucca, San Miniato e Montespertoli. A muovere le indagini era stato l’arresto in flagranza a Pontetetto, alle porte di Lucca, il 16 agosto scorso: gli investigatori della squadra mobile, diretti dal commissario Silvia Cascino, hanno iniziato a ricomporre il puzzle, incrociando i nomi e gli indirizzi appuntati dal truffatore. Eccolo, allora, il quadro: un uomo capace di cambiare pelle e di vestire, di volta in volta, i panni dell’assicuratore, del commercialista o del venditore di pneumatici. Finora, gli inquirenti hanno ricostruito una serie di raggiri, compiuti tra febbraio e agosto dell’anno scorso, ma altri ce ne potrebbero essere.
La polizia di Lucca ha confrontato il suo modus operandi con le denunce presentate in Toscana nell’ultimo anno ed è così risalita alle presunte vittime, le ha contattate e invitate in questura mentre Peluso, dopo la convalida dell’arresto da parte del gip per due tentate truffe a Lucca, era tornato in libertà, nascondendosi in un albergo di Montecatini Terme, dove ieri sera (9 febbraio) è stato rintracciato e arrestato dalla polizia. Nella sua camera, gli agenti hanno trovato altri bigliettini, con sopra nuovi indirizzi e nomi, forse altre vittime da colpire o che già hanno avuto a che fare con il malvivente.

A inchiodarlo sono state le indagini della Mobile coordinate dal sostituto procuratore Aldo Ingangi, che continuano per capire se l’uomo, ora nel carcere di Pistoia, ha agito da solo o con altri complici e se altri casi sono a lui ascrivibili.
Il primo a lui contestato è del febbraio di un anno fa: a un’anziana di Montespertoli, in provincia di Firenze, disse di essere l’assicuratore del figlio e di essere lì per ricevere il pagamento di una rata dell’assicurazione. L’anziana si fidò e lo condusse in camera da letto, mostrando al truffatore dove teneva il denaro: lui le strappò i soldi di mano – in tutto 8mila euro – facendo perdere le sue tracce.
Il 23 luglio scorso, sempre stando agli inquirenti, colpì a San Miniato, presentandosi nell’abitazione di una pensionata. Fingendo di chiamare il figlio al cellulare, le chiese il pagamento di una polizza assicurativa per 500 euro ma il raggiro non riuscì perché l’anziana spiegò che in casa non aveva denaro. Appena tre giorni dopo, tuttavia, Peluso, per l’accusa, era di nuovo in azione a San Miniato: fingendosi commercialista del figlio, chiese 1.600 euro da versare per suo conto all’Inps, come pagamento dei contributi lavorativi e la donna si fidò, consegnando tuttavia soltanto i 300 euro che aveva in casa. Il 2 agosto è a Pieve a Nievole, ma dopo il colpo il truffatore cambia zona d’azione. E il 5 agosto colpisce a Prato. Qui, presentandosi a casa di una pensionata, finse di essere un venditore di pneumatici, spiegando di dover fare una consegna per il figlio. Anche in questo caso, per convincere la vittima, inscenò la classica telefonata al figlio, di cui conosceva il vero nome. La malcapitata non fece storie e consegnò il denaro: 612 euro. Colpo grosso invece ad Altopascio il 12 agosto: il finto assicuratore convinse la vittima a consegnare 3mila euro per la polizza assicurativa destinata alla nipote. Pochi giorni dopo, tuttavia, finì in manette per due tentate truffe, compiute nella mattinata del 16 agosto, nel quartiere di Pontetetto. Un arresto in flagranza, che venne convalidato dal gip che tuttavia non ritenne di dover applicare misure detentive e il malvivente tornò in libertà.
Gli investigatori invitano chi si riconoscesse come possibile vittima del truffatore a farsi avanti e a denunciare, raccomandando soprattutto agli anziani di essere cauti, di non aprire agli sconosciuti e di non fornire dati personali per telefono e, come sempre, di rivolgersi al 113 in caso di qualsiasi dubbio.

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