Razzia di grondaie nella villetta in costruzione a S.Croce foto

Sono arrivati in tutta calma, e soprattutto in silenzio, lungo via Caduti dell’Arma dei Carabinieri a Santa Croce, intorno alle due della notte scorsa, presumibilmente muniti di un furgone. Hanno lavorato per un po’ di tempo favoriti dall’oscurità e alla fine si sono portati via oltre un centinaio di metri di grondaia in rame, provocando un danno di alcune migliaia di euro.

Sono le modalità e probabili tempistiche ciò che stupisce in questo ultimo furto nella zona residenziale di Santa Croce, che questa volta si è concentrato su una villetta in costruzione dalle grondaie nuove. Il tutto si è svolto fra le due e le tre di notte ed stato messo a segno da un gruppo di almeno due persone. Stando alla testimonianza dei vicini, che hanno registrato più di una mezz’ora buona di rumori metallici, i “lavori” pesanti sono durati quasi un’oretta abbondante, facendosi anche sentire nitidamente da parte del quartiere poco prima della fuga. La villetta, un cantiere fermo da qualche tempo a metà della strada, è di proprietà di residenti nel medesimo quartiere, che non si sono accorti di nulla fino a questa mattina quando hanno trovato tutt’intorno al tetto del piano terra i soli reggi-grondaia. Immacolate le gronde del piano ancora superiore, il primo, forse a causa di problemi logistici ad arrivare a quelle altezze o forse per l’impossibilità di perdurare ulteriormente le operazioni di smontaggio del prezioso materiale, il rame, che ha evidentemente mosso l’appetito di qualcuno. Dopo circa un’ora di rumori metallici alcuni vicini hanno lanciato l’allarme chiamando i Carabinieri. “Dovevo uscire di casa per andare a lavoro, ad un certo punto mi sono accorto di quello che stava succedendo, questi rumori metallici dalla villetta vicina stavano andando avanti da quasi un’oretta – racconta uno di loro. – Non sapevo cosa fare. Ad un certo punto ho anche pensato di far scattare il mio allarme per farli scappare. Non volevo uscire in strada per andare a recuperare la mia auto perché avevo paura di essere visto. Non sai mai cosa può capitare in queste situazioni”. Tutte le operazioni (e deve esserci voluto un certo periodo di tempo) si sono svolte quasi sicuramente senza la necessità di forzare cancelli o alcunché, dato che il muretto delimitante la proprietà è facilmente scavalcabile. Come abbiano fatto però a portarsi via oltre un centinaio di metri di rame, con tutto il lavoro ed il rumore che ciò rappresenta e nella generale indifferenza o quasi del quartiere, resta uno degli elementi più peculiari dell’intera vicenda. “In questo quartiere non si vive più – dice, sempre, uno dei vicini. – Cosa sarebbe successo a qualcuno che in quel momento passava per strada, entrava o usciva da una delle case vicine? Meglio non saperlo. Ma non si può vivere così, nella paura“.

Nilo Di Modica

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