Colpi di pistola e bastonate, agguato a San Donato – Foto foto

Per i residenti di via Puccini sono stati momenti di paura. Il regolamento di conti alla vecchia maniera, come di solito si vede nei film, è scattato intorno a mezzogiorno di oggi 30 settembre. Al momento è certo che in giro c’è una persona armata di una pistola, forse di calibro piuttosto grosso, che ha già esploso due colpi, i militari stanno battendo anche la pista passionale

 

La dinamica, ricostruita dai carabinieri della Compagnia di San Miniato e del nucleo investigativo dell’Arma, anche sulla base delle testimonianze raccolte, è abbastanza chiara e probabilmene potrebbe trattarsi di un regolamento di conti tra famiglie di stranieri per motivi passionali, la questione in ballo potrebbe essere l’onore di una donna. Per gli inquirenti a poche ore dall osvolgiment odei fatti è questa ricostruzione più realistica, nonostante la persona rimasta ferita da un colpo di pistola, mentre fuggiva per il momento non avrebbe reso dichiarazioni agli uomini dell’Arma anche se ricoverato in ospedale.
I fatti
Verso le 12 una Lancia Y gialla entra nella stretta via Puccini: nell’automobile ci sono due persone, con molta probabilità. Dopo che ha percorso pochi metri, l’auto però viene bloccata da altre due vetture, quella che segue e una Ford Fiesta che spunta da via Verdi. Siamo tra le abitazioni, dietro al bar Raf, dopo circa mezzora per strada arriveranno i ragazzi che sono usciti da scuola. La Y è costretta a fermarsi. Della due automobili scendono 7 o 8 persone tra cui due donne probabilmente tutti stranieri dell’Est europa e nomadi. Un uomo grande e grosso, a schiena nuda, tatuato, così lo descrivono i testimoni e armato di un bastone. Con il legno comincia a colpire la Lancia Y aiutato dagli altri uomini che nel frattempo continuano a colpire l’auto. Le persone del posto richiamate dalle urla per lo più in una lingua straniera si affacciano alle finestre e arrivano intorno alla strada anche dal vicino bar, il regolamento di conti va vanti come se niente fosse. In breve, i vetri della Lancia Y vanno in pezzi. A questo punto, tra le urla del gruppo degli aggressori, dalla Y esce un uomo anche lui dell’est Europa e prova a fuggire lungo via Puccini, verso l’interno di San Donato. Questo è il momento in cui si verifica il fatto più grave. Gli aggressori inseguono il fuggitivo e gridano. Nel caos, una donna bionda sui 40 anni, non troppo alta, torna verso l’automobile che ancora sbarra la strada alla Y, prende una pistola, ‘scarrella’ per armarla e gridando spara un primo colpo verso la sua sinistra e colpisce di striscio un’automobile, una Opel Corsa in sosta parcheggiata in via Puccini, poi subito dopo un altro colpo ad altezza d’uomoe colpisce l’uomo in fuga che è già ad alcune decine di metri da lei, il proiettile lo colpisce di striscio. L’uomo comunque riesce ad allontanarsi mentre l’altra persona sarebbe rimasta nell’automobile. Dopo il momento di tensione, l’altra donna del gruppo degli aggressori – quella non armata di pistola -, sviene per un attimo e si sdraia a terra, ma in breve gli altri la alzano, la caricano sull’automobile e la portano via. Gli aggressori si dileguano prima che possano arrivare i carabinieri chiamati dalle persone che hanno assistito alla scena. Prima che arrivino i militari, però, succede qualcosa che non è ancora stato chiarito del tutto, perché la Lancia Y riprende a muoversi e viene spostata: quando arrivano i militari dell’Arma, l’automobile è stata abbandonata all’inizio di via Verdi vicino alla campana del vetro a circa 300 metri dal luogo dell’aggressione. Probabilmente a spostarla è l’altra persona che era ancora nell’automobile e che viaggiava con il destinatario dell’aggressione. Ma questo è ancora oggetto di indagini da parte dei militari.
L’uomo fuggito dal regolamento di conti, più tardi è stato identificato e raggiunto dai militari in ospedale dove è arrivato per farsi medicre anche per la ferita causata dal colpo di pistola, non avrebbe riportato gravi ferite. I militari arrivati sul posto della sparatoria hanno subito avviato le indagini facendo i rilievi e portando via almeno 6 elementi della scena, compresi i bossoli dell’arma utilizzata per esplodere i colpi e il bastone. Poi hanno ascoltato i testimoni. Al momento comunque gli investigatori stanno cercando di ricostruire la vicenda anche nei minimi dettagli, ma soprattutto stanno cercando di rintracciare gli aggressori che potrebbe anche essere della zona almeno in parte.

 Gabriele Mori

 

Per i residenti di via Puccini sono stati momenti di paura. Il regolamento di conti alla vecchia maniera come di solito di vede nei film è scattato intorno a mezzogiorno e ora è certo che in giro c’è una persona armata di una pistola forse di calibro piuttosto grosso che ha già esploso due colpi.
La dinamica, ricostruita dai carabinieri, anche sulla base delle testimonianze raccolte è abbastanza chiara. Verso le 12 una Lancia Y gialla entra nella stretta via Puccini, nell’automobile ci sono due persone con molta probabilità. Dopo che ha percorso pochi metri l’auto però viene bloccata da altre due vetture, quella che segue e una Ford Fiesta che spunta da via Verdi. Siamo tra le abitazioni, dietro il bar Raf dopo circa mezzora per strada arriveranno i ragazzi che sono usciti da a scuola. La Y è costretta a fermarsi. Della due automobili scendo 7 o 8 persone tra cui due donne. Uno uomo grande e grosso, senza maglia tatuato, così lo descrivono i testimoni è armato di un bastone. Con il legno comincia a colpire la Lancia Y aiutato dagli altri uomini che nel frattempo continuano a colpire l’auto. Le persone del posto richiamate dalle urla per lo più in una lingua straniera si affacciano alle finestre e arrivano intorno alla strada anche dal vicino bar, il regolamento di conti va vanti come se niente fosse. In breve i vetri della Lancia Y vanno in pezzi. A questo punto tra le urla del gruppo degli aggressori dalla Y esce un uomo e prova a fuggire lungo via Puccini, verso l’interno di San Donato. Questo è il momento in cui si verifica il fatto più grave. Gli aggressori inseguono i fuggitivi e gridano, nel caos una donna bionda sui 40 anni, non troppo alta torna verso l’automobile che ancora sbarra la strada alla Y, prende una pistola ‘scarrella’ per armarla e gridando spara un primo colpo verso la sua sinistra e attinge di striscio un’automobile una Opel Corsa in sosta parcheggiata in via Puccini, poi subito dopo un altro colpo ad altezza d’uomo per quanto è stato possibile capire fino ad ora verso il fuggitivo. L’uomo comunque riesce da allontanarsi mentre l’altra persona sarebbe rimasta in automobile. Dopo il momento della tensione l’altra donna del gruppo degli aggressori quella non armata di pistola, sviene per un attimo e si sdraia a terra, ma in breve gli altri la alzano la caricano sull’automobile e la portano via. Gli aggressori si dileguano prima che possano arrivare i carabinieri chiamati dalle persone che hanno assistito alla vicenda. Prima che arrivino i militari però succede qualcosa che non è ancora stato chiarito del tutto, perché la Lancia Y riprende a muoversi e viene spostata, infatti quando arrivano i militari dell’Arma l’automobile è stata abbandonata all’inizio di via Verdi vicino alla campana del vetro a crica 300 metri dal luogo dell’aggressione. Probabilmente a spostarla è all’altra persone che era ancora nell’automobile con il destinatario dell’aggressione . Ma questo è ancora oggetto di indagini da parte dei militari.
L’uomo fuggito dal regolamento di conti più tardi è stato identificato e raggiunto dai militari e si è rivolto al servizio sanitario per essere medicato, non avrebbe riportato gravi ferite.

I militari arrivati sul posto hanno subito avviato le indagini facendo i rilievi e pertanto almeno 6 elementi della scena tra questi anche i bossoli dell’arma utilizzata per esplodere i colpi e il bastone. Poi hanno ascoltato i testimoni. Al momento comunque gli investigatori stanno cercando di ricostruire la vicenda anche nei minimi dettagli, ma soprattutto stanno cercando di rintracciare gli aggressori, quasi sicuramente stranieri dell’est Europa da quanto riferito dai presenti, ma non è escluso che tra di loro vi fossero anche degli italiani. Fondamentali per le indagini potrebbero essere le dichiarazioni che rilascerà agli inquirenti la persona aggredita, ma sembra ormai certo che dovrebbe trattarsi di una questione tra persone, un regolamento per fatti precedenti, anche se sul movente per ora è presto avanzare delle ipotesi fino che i carabinieri non avranno chiuso le indagini.

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