L’autopsia: dieci colpi per uccidere Giuseppe

Gli ha sparato almeno 10 volte, forse 11, con il suo revolver 357. E’ uno scenario più agghiacciante di quello ipotizzato dagli inquirenti, quelo che può essere ricostruito sulla base delle evidenze trovate dal medico legale al termine dell’autopsia sul corpo di Giuseppe Marchesano, il 27enne ucciso a casteldelbosco di Montopoli Valdarno dall’amico Danny Scotto venerdì 9 novembre e il cui corpo è stato rinvenuto dell’abitazione di via di Dietro nella serata di sabato 10.

Secondo quanto emerso dall’autopsia, Marchesano è stato raggiunto da almeno 10 ogive, ma c’è un dubbio su un undicesimo colpo che verrà chiarito con le prove balistiche, infatti un proiettile potrebbe essersi aperto nell’impatto e avere causato due fori di uscita.
I colpi esplosi, secondo il mendico legale, sono 4 alla testa, come ipotizzato fin da subito, due alle gambe e il resto al tronco. Di questi ad eccezione dei due alle gambe, gli altri colpi sono tutti potenzialmente mortali. L’autopsia eseguita dal medico legale Chiara Toni, quindi sembrerebbe confermare quanto raccontato dallo Scotto durante l’interrogatorio di in carcere davanti al gip: la 357 utilizzata per commettere l’omicidio è stata ricaricata dopo una prima scarica di colpi. Il tamburo del revolver infatti porta 7 colpi e non 6 come ipotizzato inizialmente. In sostanza quindi, lo Scotto avrebbe crivellato di proiettili il corpo di Marchesano, in un impeto di rabbia poi avrebbe ricaricato e dopo aver esploso altri 3 o 4 colpi della seconda carica del tamburo, si sarebbe fermato, forse in quel momento si è reso conto di cosa aveva fatto. Poi in silenzio si sarebbe dileguato intorno alle 20 dall’abitazione di Casteldelbosco.
Durante l’autopsia, il medico legale ha prelevato vari tamponi dal corpo di Marchesano che dovranno essere confrontati con il dna di Danny Scotto e per questi esami servirà tempo ai laboratori. Poi dovranno essere fatte le prove balistiche, prove irripetibili, nella quali verranno coinvolti anche Ris dei Carabinieri. Prove che, essendo irripetibili, verranno eseguite come prevede la procedura penale alla presenza delle parti e dei periti nominati da queste. Da lì emergeranno altre tessere dello scenario in cui Scotto ha ucciso Marchesano, a cominciare dal numero esatto di proiettili esplosi contro Giuseppe. Altri passaggi della indagini quindi, che merita ricordarlo, per quanto il presunto assassino sia in carcere, sono ancora aperte.

 

Gabriele Mori

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