Sara Scimmi, non fu omicidio volontario ma stradale

Più informazioni su

La Procura di Firenze ha concluso le indagini per la morte di Sara Scimmi, la 19enne di Castelfiorentino trovata morta il 9 settembre 2017 a Petrazzi nel comune di Castelfiorentino dopo una notte trascorsa con gli amici. Per le indagini, a uccidere Sara sarebbe stato un autoarticolato condotto da un camionista di 48 anni residente nel pisano (Morte Sara Scimmi, indagato autista del pisano). La procura però avrebbe chiesto l’archiviazione per l’ipotesi di omicidio volontario lasciando in piedi nei confornti del camionista invece l’ipotesi di omicidio stradale e fuga dopo un incidente. 

Secondo le indagini, l’uomo procedeva a una velocità di qualche chilometro superiore al limite, cosa che gli avrebbe impedito di vedere la ragazza. Tanto più che per l’autopsia, la ragazza aveva un tasso di alcol nel sangue superiore a 1,7, una quantità tale da alterare lo stato piscofisico di una persona: una testimone racconta di averla schivata mentre camminava nel mezzo della carreggiata e il corpo sarebbe stato già a terra quando il camion l’ha travolta, ma questo resta tra le cose da chiarire. 
Il camionsita quindi dovrà con tutta probabilità sostenre il processo per omicidio stradale e fuga dopo un incidente, visto che dopo aver travolto la giovane nonostante il tentativo di frenata prima dell’impatto si era dileguato con il suo mezzo. Non è ancora chiarito neppure come la ragazza sia arrivata fin lì, tanto che al momento risulta un altro fascicolo, contro ignoti, per chiarire se qualcuno può aver avvicinato Sara con l’intento di farle del male. O se, comunque, l’avesse lasciata lì da sola. Di certo c’è che la ragazza secondo gli inquirenti sette minuti prima di morire era uscita dalla vicina discoteca e si era incamminata sul viale con addosso un tasso alcolemico notevole. 
Alla base della richiesta di archiviazione delle indagini per omicidio volontario ci sarebbero alcuni filmati delle telecamere di una stazione di servizio non troppo distante dal luogo dell’incidente e le testimonianze di alcuni giovani che si trovavano dentro e fuori la discoteca dalla quale la 19enne si era allontanata poco prima di essere investita. Anche i risultati dell’autopsia hanno confermato che la morte è sopraggiunta per le gravi lesioni riportate nell’impatto con il mezzo pesante intorno alle 3,30 del 9 settembre. Rimane un aspetto da chiarire: il motivo per cui la ragazza quando è arrivata sul tavolo autoptico non indossasse più un orologio e un anello di cui si è perso traccia, monili che aveva indosso invece nelle foto scattate durante la serata in discoteca.
La decisione della Procura adesso sarà vagliata dal Gip ma intanto ha fatto scattare la reazione della sorella della giovane che ha manifestato forti critiche sull’operato degli investigatori che seguono il caso di Sara.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.