Calzaturiero, niente accordo sul contratto: venerdì sciopero

Improvvisa battuta d’arresto nella trattativa per il rinnovo del contratto della calzatura. Un rinnovo che sembrava ormai ad un passo dopo i timori e le distanze dello scorso autunno. Alla fine, invece, nell’incontro svolto ieri (9 gennaio) a Bologna, si è consumato la strappo tra le organizzazioni sindacali e Assocalzaturifici, legato soprattutto alle richieste della parte datoriale per una maggiore flessibilità degli orari di lavori. Da qui la decisione dei sindacati di “agganciare” anche il settore della calzatura allo sciopero generale del tessile già previsto a Firenze per questo venerdì, 13 gennaio, in contemporanea con la rassegna Pitti Uomo.

Una trattativa, quella della calzatura, che interessa circa 2mila lavoratori in provincia di Pisa, quasi tutti concentrati nei comuni del comprensorio del Cuoio (Santa Maria a Monte, Montopoli, Castelfranco e San Miniato), ai quali si aggiungono quelli dei calzaturifici di Fucecchio. A provocare la rottura, nell’incontro di ieri a Bologna, è stata la richiesta di Assocalzaturifici per una maggiore flessibilità sugli orari, senza più contrattarli con le Rsu, e sulle festività cadenti di sabato e di domenica.
“Avevamo già i biglietti per tornare a Bologna e firmare l’accorso – racconta Loris Mainardi della Filctem Cgil di Pisa -. Invece Assocalzaturifici si è presentata ieri chiedendo di fatto una flessibilità selvaggia – Da parte nostra c’è sempre stata disponibilità da questo punto di vista, perché parliamo di un settore che per le sue caratteristiche ha bisogno di essere flessibile, e i lavoratori sono i primi ad essere disponibili. In questo modo, però, si punta praticamente a smembrare del tutto la parte contrattuale: il risultato sarà quello di una giungla”.
L’appuntamento, quindi, è fissato per questo venerdì con lo sciopero generale del tessile e della calzatura: il ritrovo è fissato per le 9,30 in piazza Cavalleggeri, da dove partirà il corteo per le strade di Firenze. «Siamo in contemporanea con Pitti Uomo – ricorda Mainardi -. L’obiettivo è quello di spingere anche le firme a dire da che parte vogliono stare, perché poi è inutile altrimento parlare di qualità ed eticità delle produzioni”. (g.p.)

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.