Servizi per 20 milioni, protocollo tra SdS e sindacati foto

Incontri a cadenza trimestrale e un confronto sul piano regolatore dei servizi territoriali e percorsi di continuità ospedale territorio, non autosufficienza, regolamenti di accesso ai servizi, progettualità attivate attraverso le risorse del Fondo sociale europeo e altre iniziative di competenza della società della salute. L’obiettivo del protocollo d’intesa firmato dal sindaco di Empoli e presidente della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa Brenda Barnini insieme al direttore della Sds Franco Doni e da rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil dell’area fiorentina e pisana è quello di creare un sistema di relazioni sindacali per la promozione della salute e la sicurezza sul lavoro, dell’occupazione nell’ambito degli appalti pubblici, delle disposizioni di programmazione sanitaria, sociosanitaria e sociale e per confrontarsi sul processo di riorganizzazione e innovazione sanitaria e sociosanitaria definito dagli atti normativi e di indirizzo del Governo e della Regione Toscana, ricercando tutte le possibili sinergie fra i soggetti interessati.

Alla firma erano presenti anche l’assessore alle politiche sociali del Comune di Montopoli Linda Vanni e Rossella Boldrini, direttore dei Servizi Sociali Asl Toscana Centro.
La SdS Empolese Valdarno Valdelsa lavora su un’area che interessa 245mila abitanti: oltre agli undici comuni dell’Unione Empolese Valdelsa comprende anche quelli del Valdarno Inferiore ed eroga servizi per un valore di 20 milioni di euro all’anno, tanto da essere la più grande della area Toscana Centro dopo quella fiorentina. Secondo il protocollo, alle organizzazioni sindacali saranno presentati documenti di indirizzo e programmazione ed eventuali progetti elaborati, così da condividere, nel rispetto dei reciproci ruoli, percorsi di innovazione, sperimentazione, valorizzazione di modelli organizzativi e di erogazione di servizi. Si tratta del primo accordo di questo tipo per la Sds della nostra area, il secondo a livello di area metropolitana fra le società della salute.
“Si stringe così la già proficua collaborazione già in essere tra Società della salute e sindacati – ha detto il sindaco Barnini -. Darsi una modalità ufficiale di confronto e concertazione è un elemento positivo per tutti, sia per i Comuni che fanno parte di questo consorzio, sia per le rappresentanze sindacali. Quando si vanno a programmare certi passaggi fondamentali nella vita sociosanitaria di oltre 200mila abitanti poter condividere con i sindacati unitari è una cosa fondamentale. Questo nostro passaggio arriva proprio ora, in un momento cruciale crescita e costruzione di programmazione per i prossimi anni. Occorre farlo in maniera congiunta e concertata”. Tutti i rappresentanti dei sindacati unitari presenti alla firma, area fiorentina e area pisana, hanno espresso soddisfazione: “Questo accordo si inserisce nell’azione di rilancio delle relazioni sindacali che unitariamente Cgil, Cisl, Uil stanno realizzando su temi importanti quali quelli sociali e sanitari. È estremamente importante affrontare in modo sistematico tematiche di carattere generale che investono la promozione sociosanitaria, la promozione della sicurezza sul lavoro, oltre che l’occupazione nell’ambito degli appalti pubblici. Ci riteniamo soddisfatti che in una zona su cui la SdS opera per una comunità di circa 250mila abitanti si rilanci un metodo partecipato di confronto”.
Ecco, allora, il protocollo:

Articolo 1

La Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, in applicazione dell’art. 28 del proprio Statuto, e le Organizzazioni Sindacali area Fiorentina e Pisana intendono creare un sistema di relazioni sindacali basato sul confronto su tematiche di carattere generale che investono la promozione della salute e la sicurezza sul lavoro, l’occupazione nell’ambito degli appalti pubblici, le disposizioni di programmazione sanitaria, sociosanitaria e sociale e confrontarsi sul processo di riorganizzazione e innovazione sanitaria e sociosanitaria definito dagli atti normativi e di indirizzo del Governo e della Regione Toscana, ricercando tutte le possibili sinergie fra i soggetti interessati.

Articolo 2

Gli incontri si terranno di norma su convocazione della componente pubblica con cadenza periodica almeno trimestrale. La componente sindacale potrà richiedere incontri specifici su temi particolari, al di fuori degli incontri programmati, da tenersi, di norma, entro 7 giorni dalla richiesta.

Articolo 3

Materie di confronto tra le parti saranno in generale tutti gli atti di programmazione integrata delle politiche sanitarie, sociosanitarie e sociali e di organizzazione e gestione dei servizi sanitari e sociosanitari nell’ambito territoriale della zona-distretto e segnatamente:

Piano Integrato di Salute (PIS);
Programma Operativo Annuale (POA);
Profilo di salute;
Bilancio Preventivo e Pluriennale.
Ciò premesso, le parti firmatarie del presente protocollo ritengono prioritario avviare un confronto anche in merito alle seguenti materie:

· Piano regolatore dei servizi territoriali e percorsi di continuità ospedale-territorio;

· Non autosufficienza (ripartizione FNA, residenzialità, semiresidenzialità e cure intermedie);

· Case della Salute, ADI e Sanità d’iniziativa;

· Organizzazione dell’Emergenza Sociale Territoriale;

· Servizi appaltati, qualità del servizio e tutela occupazionale.

Articolo 4

Alle Organizzazioni Sindacali saranno presentati documenti di indirizzo e programmazione ed eventuali progetti elaborati, al fine di condividere, nel rispetto dei reciproci ruoli, percorsi di innovazione, sperimentazione, valorizzazione di modelli organizzativi e di erogazione di servizi.

Articolo 5

Affinchè i confronti di volta in volta si possano svolgere nei tempi e nei modi più utili a produrre risultati concreti, la delegazione di parte pubblica, si impegna a fornire tutte le informazioni utili all’argomento del confronto in via preventiva.

Articolo 6

Ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di cui all’art. 1, il Presidente della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, di concerto con il Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana Centro, o suo delegato, si farà promotore dell’attivazione del Protocollo, curandone il coordinamento, nonché del confronto tra tutti i soggetti sottoscrittori.

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