Orentano, 25 anni di Pubblica Assistenza

Sono nati come sezione di Santa Croce. Ma, poi, sono cresciuti tanto da diventare autonomi, con propri mezzi e una sede che ospita anche ambulatori medici. Negli ultimi 25 anni, la Pubblica Assistenza Croce Bianca di Orentano è diventata un punto di riferimento in un territorio di confine, che a volte significa ai margini. Ma altre volte è uno stimolo a fare di più e meglio: è così che la Pubblica assistenza è diventata supporto sanitario, ma anche sociale e di protezione civile, per una fetta numerosa del comune di Castelfranco di Sotto.

“Era il ’90 quando siamo diventati autonomi – racconta il presidente Andrea Galligani -. Allora avevamo soltanto due mezzi”. Mentre ora, da 4 anni e grazie anche a un contributo intercettato dall’amministrazione comunale, hanno persino una sede. E il parco mezzi è salito a 10, comprendendone due per l’antincendio e tre attrezzati per i disabili. A tavola, ieri 27 settembre, in occasione del 25esimo anniversario di fondazione, c’erano poco meno di 80 persone e un’80ina sono anche i volontari che operano nei diversi settori coperti dalla Pubblica assistenza. Diverse associazioni hanno voluto portare il proprio supporto alla Pa di Orentano, comprese Anpas Toscana ed Empolese. Oltre al sindaco Gabriele Toti, che ha ringraziato i volontari in modo particolare e che questa associazione e la sua sede le ha portate come ottimo esempio di integrazione tra pubblico e privato. “Per questa ricorrenza – ha detto Toti – occorre ringraziare quanti si lanciarono in questa avventura decidendo di staccarsi e costituire una struttura autonoma nel 1990. Un ringraziamento ai volontari che si sono impegnati nel corso di questo lungo periodo. Noi diamo spesso per scontato che in caso di bisogno ci sia un mezzo di soccorso, ma senza l’impegno dei volontari, questo non sarebbe possibile”. Volontari che, in pratica, hanno saltato una generazione: “Io sono nell’età media – racconta il presidente – ma gran parte dei nostri volontari ha più di 60 anni o meno di 30. Manca tutta quella fascia di mezzo evidentemente presa da studio, lavoro e famiglia”. Festeggiato il quarto di secolo, guardando con fierezza al proprio passato, l’associazione impegnata a costruire adesso vorrebbe consolidare: “Cerchiamo volontari, come ogni associazione e vorremmo rafforzarci un po’ sulla protezione civile, provando a essere più presenti sul territorio anche rispetto a questo settore”. Il pronto intervento sanitario resta la peculiarità, a volte di non facile gestione, con un ospedale di riferimento, quello di Empoli, non per forza il più vicino o il più comodo. “La riforma sanitaria in atto, per noi è un punto interrogativo. Non sappiamo valutare bene le conseguenze di una scelta dell’altra visto che, alla fine, siamo e resteremo zona di confine”.   

Elisa Venturi

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