Montefalcone, dalla collina sbuca una strada medievale foto

Corre lenta ed irta fra corbezzoli ed alloro, a due passi dal ponte sull’Usciana da cui si accede a via Pie di Monte. Eppure in tanti anni nessuno, neppure i più anziani del luogo, l’avevano mai collegata alla “via Costa impietrata” della quale si era sentito parlare in tempi lontani.

Il passato, come spesso avviene, era sotto gli occhi e sotto i passi, ad un metro di profondità, sul tracciato di quello che a tutti era sempre parsa solo una radura, un viottolo fra le piante, peraltro riconquistato dal bosco nella parte più alta, sotto la villa di Montefalcone. La scoperta invece è avvenuta mesi fa, in estate, durante alcuni lavori di risistemazione del versante: una strada larga quattro metri, selciata a pietra serena e contornata da mattoni in cotto. Un residuo basso medioevale incredibilmente intatto rimasto sotto l’argilla, che probabilmente fungeva da via di collegamento fra il porto sull’Usciana e la parte alta dove risiedeva la villa e la fattoria, i cui boschi rifornivano di legname anche la città di Pisa lungo le vie d’acqua. Il tutto meravigliosamente conservato, con il portato di fascino che una tale scoperta può evocare in mezzo al nulla, nel bosco, li dove la memoria si era persa fra i rovi. “Una scoperta incredibile, che testimonia quanto questo territorio sia ancora capace di testimoniare la sua storia attraverso reperti che adesso dovranno essere salvaguardati – dice il sindaco Gabriele Toti – all’intero di un contesto, le Cerbaie, che si confermano ancora una volta come la nostra più grande eccellenza”. Storia e reperto che adesso, con la Soprintendenza, il comune di Castelfranco Di Sotto si impegna a documentare attraverso rilievi archeologici, con opportuni finanziamenti che potrebbero arrivare dai Piani di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana e seguiti dal dottor Francesco Drosera della ex Provincia di Pisa, oltre che dal Consorzio Forestale delle Cerbaie. “In questo modo porteremo alla luce tutta la strada e la renderemo nuovamente fruibile dal fondovalle fino al viale dei cipressi di Montefalcone” spiega l’assessore all’ambiente Federico Grossi. “La via rappresenterà in questo modo il percorso naturale pedonale mancante tra il piano ed il tracciato ciclo-pedonale intorno alla riserva naturale, i cui lavori sono attualmente in corso”. Gli scavi e studi saranno curati dal direttore scientifico dei musei civici del Valdarno Inferiore Andrea Vanni Desideri.

“L’ultima testimonianza dell’esistenza di una via vicinale in quel tratto è risalente ad una cartina del 1880 dell’Istituto Geografico Militare, dove nella parte bassa si può anche leggere la dicitura “Porto della legna”, che ci dice molto sulla funzione di quella via – spiega – in ogni caso si tratta di una strada particolare per la sua posizione, in pendenza, da cui la struttura che vede il canale di scolo delle acque al centro, quando invece di solito vie simili avevano gli scoli ai lati. Si tratta di una strada costruita con una tecnica che la fa risalire fra ‘400 e ‘500. I lavori di recupero e studio, che vedranno impegnati due gruppi di archeologi dell’Università di Firenze, si occuperanno anche di effettuare dei saggi per vagliare la natura degli strati sotto il selciato, per vagliarne la tecnica di costruzione”.

Nilo Di Modica

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.