Iniziativa di base: “Che fine ha fatto Tutti al centro?”

“Che fine ha fatto il progetto Tutti al Centro?”. Questa la provocatoria domanda che in una nota pongono Monica Ghiribelli e Antonella Fontana, esponenti del movimento Iniziativa di Base di Castelfranco. Il riferimento è al progetto partecipativo, portato avanti alcuni mesi fa dall’amministrazione con la collaborazione dell’azienda specializzata Simurg Ricerche di Livorno, finalizzato al raggiungimento, a seguito di una serie di assemblee dedicate ai residenti del centro storico castelfranchese, di un regolamento che normasse il funzionamento del nuovo forum dell’integrazione del centro storico.

“Qualche mese fa, con tanto di proclami sui giornali e di esaltazioni mistiche durante il consiglio comunale aperto, veniva annunciato, per la modica cifra di 18mila euro provenienti dalla Regione (quindi da noi), il percorso partecipativo sull’integrazione, destinato, a detta della giunta comunale, a creare un tavolo di confronto per migliorare la percezione dei cittadini verso la presenza sempre più massiccia di immigrati nel nostro centro storico” scrivono da Iniziativa di Base. “A distanza di mesi nessuna nuova sul fronte. Come sono stati spesi quei soldi? Per cosa? Quali sono le conclusioni del percorso tanto declamato che avrebbe dovuto far cambiare radicalmente il rapporto tra i castelfranchesi e gli immigrati che hanno, concedeteci il termine, invaso il nostro paese? Per noi sicuramente quei soldi sarebbero stati spesi meglio per riaccompagnare fuori dal nostro territorio gli immigrati che delinquono, che non rispettano le nostre regole, che non mostrano nessuna intenzione di accettare le nostre tradizioni. Sarebbe quantomeno opportuno che l’amministrazione ci fornisse i risultati di questo progetto, fatto con i soldi pubblici; fosse mai che avessero trovato la formula magica per risolvere il problema, perché di questo si tratta, dell’immigrazione nel nostro paese. Magari avessero scoperto un nuovo metodo da esportare in tutt’Italia. Il silenzio che è caduto sul progetto ci fa poco sperare in un risultato positivo, se non forse per chi, avendo prestato la sua opera, ne ha ricevuto il corrispettivo economico. Ovviamente qualsiasi considerazione sulla bontà dell’investimento di soldi pubblici nell’iniziativa è rimessa alla valutazione dei cittadini che ad oggi, però, non hanno più avuto notizia alcuna dei risultati del progetto. La risposta dell’amministrazione si rende ancor più urgente e opportuna dopo i recenti attentati terroristici  che hanno visto colpita al cuore l’Europa ad opera di chi pareva essere perfettamente integrato. L’auspicio è che l’esito del progetto abbia portato ad una radicale riconsiderazione del concetto di integrazione perché questo, così come inteso oggi, è assolutamente fallimentare e utopico”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.