Porcellini all’Università, campionati da Grossi – FOTO foto

E’ finito al centro delle attenzioni dell’Università di Pisa il caso di Castelfranco Di Sotto, dove in una zona della campagna fra via Quarterona, via dell’Iserone e via Arginale e Radicosa da due settimane si registra una vera e propria invasione di porcellini di terra. Animali (nello specifico: crostacei) innocui, ma che in grandi numeri possono rappresentare un notevole disagio per la popolazione.

E’ cosi che dopo l’allarme lanciato giorni fa dai residenti della zona (leggi: La carica dei porcellini. Grossi: “Vademecum con soluzioni”) è arrivato l’interessamento da parte dell’Università di Pisa, dipartimento di Biologia, che nella persona del dottore e professore esterno Giuseppe Montesanto studierà alcuni esemplari. Porcellini materialmente raccolti nella giornata di oggi, sul luogo, dall’assessore castelfranchese all’ambiente Federico Grossi. “Ci siamo attivati fin da subito per avere informazioni maggiori da chi studia questi fenomeni – dice Grossi – per questo l’interessamento da parte dell’Università ci da speranza di comprendere maggiormente questo strano fenomeno, che continueremo a monitorare. Esistono oltre 150 specie e sottospecie di questo particolare Armadillidium. Dopo questo interessamento accademico speriamo di saperne qualcosa di più”.

Intanto a far luce sul fenomeno ci aiuta anche il professor Antonio Belcari, del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente dell’Università di Pisa. “E’ difficile capire di preciso quale potrebbe essere stata la causa scatenante di una tale proliferazione – spiega – quasi sicuramente si tratta di una causa ambientale: un inverno particolarmente mite, un’estate anticipata e preparata da una primavera più piovosa del solito. Oppure la mancanza anomala di un predatore naturale. Adesso, poi, questi temporali estivi che sono arrivati tutti insieme ad inzuppare la terra costringendoli ad uscire tutti allo scoperto, tutti insieme. Sarebbe interessante indagare. Altri motivi, più difficili da indagare, potrebbero risiedere in un’improvvisa disponibilità di materiale organico: sono esseri “spazzini” dopotutto. Si tratta comunque di un evento non così fuori dal mondo. Tante sono le specie, anche fra i parassiti, che possono subire certe fluttuazioni anomale di tanto in tanto nella popolazione. Di sicuro si tratta di esseri molto attratti dall’umidità e dal calore, temono il freddo e l’asciutto e verso le case sperano di trovare riparo”. 

I possibili rimedi

“Per eliminarli, a meno che non si voglia aspettare che il freddo faccia il suo corso, si possono impiegare piretroidi di sintesi – spiega il professore – sostanze come la deltametrina, che commercialmente si trova nei consorzi agrari col nome di ‘decis’ o simili”.  

Nilo Di Modica

 

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