Due milioni per il Lorbac: all’asta l’ex calzaturificio foto

Il prezzo a base d’asta è fissato in 2 milioni e 187mila euro. A tanto ammonta l’importo del complesso dell’ex calzaturificio Lorbac di Castelfranco. Un complesso da 3120 metri quadri, suddivisi in due capannoni distinti, che il prossimo 16 gennaio andrà all’asta, per la terza volta, alla ricerca di un potenziale compratore ma soprattutto di un futuro.

Una storia gloriosa quella del Lorbac, interrotta bruscamente tre anni fa con la chiusura improvvisa dell’azienda, la cui struttura continua a rimanere strategica, ancora oggi, per le sorti future di Castelfranco. L’immobile, infatti, posizionato nel grande spicchio tra via Solferino e la “circonvallazione” di viale Europa, si colloca in un’area sicuramente strategica per il paese, a ridosso del centro storico e a pochi passi dalle scuole elementari e dall’Orto di San Matteo, destinato ad ospitare da qui al 2020 la nuova Casa della Salute. Un’area di servizi, insomma, che potrebbe anche attirare l’attenzione di qualche privato, e sulla quale l’amministrazione comunale tiene gli occhi aperti per capire quello che accadrà.
Nel 2013, infatti, dopo la decisione di cessare definitivamente l’attività, il complesso di via Solferino fu inserito tra i beni del concordato preventivo, e quindi destinato successivamente alla vendita attraverso l’asta giudiziaria. Da allora si sono succeduti già due avvisi, entrambi andati deserti, mentre la struttura e le sue aree esterne hanno iniziato a manifestare tutti i segni del degrado e dell’abbandono. Adesso, in attesa della prossima asta, è naturale interrogarsi su quale potrà essere il futuro di quell’area, nella consapevolezza che in ogni caso la struttura non potrà più avere un futuro artigianale o produttivo.
“Nel regolamento urbanistico – spiega il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti – quell’area produttiva era stata mantenuta per la sua valenza, alla luce della qualità e della storia delle sue lavorazioni. Dopo quello che è successo, è chiaro che l’amministrazione è particolarmente attenta a capire quale potrà essere il futuro del complesso. Innanzitutto per recuperare un volume prima di andare ad occupare nuove aree, ma anche perché quel volume si inserisce in un’area sulla quale abbiamo fatto un particolare ragionamento, come dimostra la scelta della Casa della Salute”. Di certo, insomma, non sarà il l’amministrazione a farsi avanti, anche se l’intenzione è quella di valutare con grande attenzione l’eventuale nuova destinazione d’uso. Al momento, infatti, si parla del possibile interesse di alcuni soggetti privati, ma tutto resta ancora nel campo delle ipotesi. “Quello che di certo non vogliamo sono nuovi appartamenti – dice Toti -: direi che Castelfranco proprio non ne ha bisogno. Al momento stiamo avanzando varie ipotesi, tra le quali c’è anche quella di valutare un possibile ampliamento delle scuole”.

Giacomo Pelfer

 

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