Ladri in Comune, scassinato il distributore di caffè

Hanno chiamato il tecnico a riparare il distributore automatico di caffè in comune, al primo piano, ma quando questo arriva la sorpresa: l’hanno scassinato. Una storia se vogliamo banale, considerando come le macchinette del caffè siano, in genere, le prime vittime di infrazioni all’interno di edifici frequentati durante il giorno. Peccato che la cosa sia avvenuta con molta probabilità in pieno giorno, al primo piano del palazzo comunale di Castelfranco, a pochi passi dalla sala del consiglio, della giunta, dell’ufficio del sindaco e dei vari altri servizi.

Un luogo frequentatissimo e di passaggio che rende il tutto più paradossale, al punto che la questione ha finito per diventare tutta politica, dopo che il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione a riguardo discussa proprio stasera (21 novembre) nel consiglio comunale. “La sicurezza del palazzo del comune dovrebbe essere attentamente curata. Il fatto è grave di per sé, ma lo è anche dal punto di vista politico. Non ci fossilizziamo sulla macchinetta, ma il fatto che qualcuno si sia introdotto all’interno del comune per trafugare qualcosa è preoccupante, considerando che all’interno del comune vi sono documenti – ha detto il consigliere del Movimento Luca Trassinelli, che nell’interrogazione ha chiesto chiarimenti su eventuali identificazioni dell’autore del furto e se esso sia avvenuto di giorno o di notte, a palazzo chiuso. – Se il furto e stato fatto di giorno, il modo migliore per evitare altre sorprese è far si che chiunque entri in comune sia riconoscibile, attraverso tesserino di riconoscimento. Considerando poi che alcuni giorni fa, dovendo entrare in comune per una commissione, mi è stato detto che la porta era chiusa su sollecitazione del sindaco a seguito di questo furto, una volta che ero riuscito ad entrare da una porta secondaria, viene da chiedersi: in quanti hanno la chiave del comune? Credo che sarebbe saggio cominciare ad entrare tutti da una sola porta, da dotare di una seconda serratura la cui chiave sia da dare ad un gruppo ristretto di responsabili. Infine sarebbe utile un sistema di allarme per la notte”.

A sparire sarebbero stati circa 150 euro in monete. L’autore dello scasso è riuscito a forzare lo sportello dietro cui si cela il cassetto con le monete, lo avrebbe asportato e poi gettato dietro la macchina, richiudendo il tutto. Una situazione apparentemente normale che sulle prime non ha insospettito nessuno: “il distributore automatico funzionava, anche se non restituiva più il resto” dice il sindaco Gabriele Toti. Sarebbe stata poi l’assistenza, chiamata alcuni giorni fa, ad accorgersi che il malfunzionamento altro non era che il risultato di un furto, rinvenendo dietro la macchina anche il cassettino vuoto. “E’ difficile capire chi sia l’autore del gesto ed anche quando il furto potrebbe essere avvenuto – dice oggi il sindaco Gabriele Toti. – Non c’erano segni di scasso nella macchinetta. Di sicuro, poi, non ci sono stati fenomeni di scasso o segni di intrusione nel palazzo, cosa che altrimenti farebbe ipotizzare un ingresso notturno”. La risposta ha poi toccato le varie proposte e domande del Movimento 5 Stelle: “al momento il comune non ha un sistema di sicurezza – ha detto il sindaco. – Stiamo da tempo valutando alcune soluzioni per implementare la sicurezza, anche dentro il municipio. Sono stati chiesti dei preventivi, i lavori sono in corso“.

Nilo Di Modica

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