Marcia legalità a Castelfranco, la Lega dice no

Manifestazione di piazza per giustizia e legalità il 30 giugno a Castelfranco di Sotto, ma le motivazioni non convincono la Lega Nord.
A parlare è il gruppo della Lega di Castelfranco di Sotto. “Peccato – dice – perché una bella partenza, che aveva visto l’unanime condanna per l’aggressione dello scorso 28 maggio ad opera di alcuni delinquenti ai danni di un lavoratore e il richiamo al rispetto della legalità nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria, si conclude indegnamente con l’ennesimo scivolone antirazzista. Peccato, perché questa volta i nostri amministratori potevano veramente manifestare la propria solidarietà nei confronti della stragrande maggioranza degli imprenditori del comprensorio, costretti quotidianamente a combattere contro la crisi e contro una burocrazia spesso soffocante, per tenere alta la bandiera dell’eccellenza del made in Italy e far sentire che non erano più disposti a tollerare che sul nostro territorio ci fossero lavoratori sfruttati per far arricchire soggetti senza scrupoli ai danni di chi opera onestamente”.

“Peccato davvero – prosegue la nota – perché la manifestazione del 30 giugno, più che a sostegno dei lavoratori sfruttati e degli imprenditori onesti, sembra il cedimento al ricatto di alcune associazioni di stranieri che, di punto in bianco, iniziano a fare la voce grossa e non certo per tutelare i diritti di tutti i lavoratori sfruttati. Minacciare di scioperare, nella dichiarata consapevolezza del grave danno che ciò comporterebbe, se “certi attacchi si dimostrassero diretti solo alla nostra comunità”, come ha avuto modo di specificare Khadim Dieng di G2 Senegal Valdera, dimostra come queste persone non abbiano la benché minima cognizione di cosa sia lo sciopero e a che cosa serva, visto che lo si vorrebbe usare per fini diversi da quelli suoi propri. Altra circostanza che pare non essere ben chiara a queste associazioni, è il funzionamento della giustizia in Italia. Infatti, per quanto possa essere discutibile e perfettibile, il processo penale si regge su norme ben precise che di certo non possono essere stravolte a proprio piacimento da chicchessia, perché se è comprensibile che chi è vittima di un reato chieda giustizia e certezza della pena, pretendere che ai reati commessi ai danni di cittadini stranieri sia assegnata una corsia preferenziale non solo è ridicolo, ma è anche offensivo nei confronti di chi è stato vittima anche di episodi ben peggiori. Si pensi, ad esempio, a tutte quelle donne vittime di violenze domestiche che sono costrette a denunciare più volte il loro aguzzino prima di ottenere un qualche provvedimento in loro tutela che spesso, purtroppo, arriva tardivamente”.
“Chissà, poi, da quanto tempo queste associazioni operano sul nostro territorio – prosegue la Lega – visto che sono sempre silenti quando salgono agli onori della cronaca alcuni loro connazionali dediti allo spaccio, a risse in pieno centro armati di spranga, al lancio di escrementi dalla finestra, all’occupazione abusiva di immobili, all’utilizzo di spazi pubblici come toilette a cielo aperto e altre amenità varie. Chissà perché non hanno mai preso parte ai tanti incontri organizzati sul territorio per discutere di sicurezza e decoro dissociandosi da certi episodi o non hanno organizzato un incontro loro stesse. Del resto, da queste associazioni che rappresentano quasi il 15 per cento della popolazione di questo comprensorio, ci si sarebbe aspettati un qualcosina in più, quanto meno per rasserenare coloro che sono preoccupati dalla massiccia presenza di immigrati che provengono da paesi con culture e usanze molto distanti dalla nostra”.
“Peccato davvero – conclude la Lega – perché il 30 giugno sarebbe stata un’ottima occasione per dare voce agli imprenditori onesti e ai lavoratori sfruttati (italiani e stranieri), per far sentire loro la vicinanza delle istituzioni e per lanciare un serio messaggio agli imprenditori senza scrupoli”.

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