Vermi, per Asl è ’un caso isolato’. Genitori: “Pranzo da casa”

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L’emergenza mensa sembra essere tutt’altro che rientrata a Castelfranco di Sotto, anche se dal Comune, con toni pacificatori e forte dei risultati della Asl, il sindaco Gabriele Toti dice: “L’emergenza mensa scolastica a Castelfranco di Sotto può dirsi conclusa”.

Sono infatti arrivati i risultati delle analisi fatte dalla Asl Toscana Centro sui campioni di farro, dopo il ritrovamento di alcune larve di insetti nella minestra. “I tecnici del dipartimento di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare non hanno rilevato, attraverso il “Filth Test”, alcuna presenza di corpi estranei, in particolare larve di insetto, insetti vivi o morti o loro parti, nelle confezioni di farro perlato biologico, nel farro cotto e nella minestra di farro”. I genitori però non si fidano più del servizio della Camst, la ditta appaltatrice della refezione scolastica e in una pec inviata al Comune, alla fine di novembre scrivono: “Chiediamo, in virtù delle indicazioni fornite dall’ufficio scolastico regionale, dalla Regione Toscana e in accordo con l’Ente Locale, che i genitori abbiano la facoltà di non avvalersi del servizio di refezione scolastica e di far sì che i propri figli consumino il cibo portato da casa assieme ai compagni nel refettorio, previa sottoscrizione della liberatoria di responsabilità, fino a che permarrà la gestione Camst per il servizio di refezione scolastica”. Sempre nel documento inviato al Comune si legge infatti: “La maggioranza dei genitori degli alunni ci ha manifestato la totale mancanza di fiducia nei confronti della ditta Camst incaricata di gestire il servizio della refezione scolastica”. In sostanza, per dirla fuori dalla burocrazia, i bambini fino a che la Camst rimarrà come gestore della mensa non mangeranno più il cibo prodotto dalle loro cucine. Una presa di posizione forte che a questo punto mette in scacco il Comune su un eventuale rinnovo del servizio e che in altri termini comunque significa che buona parte dei genitori continuerà a mandare i bambini a scuola con il cibo preparato a casa, fino alla fine dell’anno scolastico o addirittura a portali a casa all’ora di pranzo per poi riaccompagnarli a scuola per il rientro. Una situazione, che se da un lato non pacifica gli animi tra la Camst e i genitori e non scioglie il nodo mensa, forza la mano su quella che sembra essere ormai una decisione consolidata del sindaco Toti, che spiega proprio oggi dopo aver ricevuto i risultati della analisi della Asl: “Rimane aperta la questione con la Camst, questione che vede il Comune come parte lesa. L’Azienda Speciale, che cura il rapporto con la ditta, ha immediatamente inviato un avviso di contestazione e soprattutto ha deciso di non rinnovare il contratto alla sua scadenza naturale del 31 luglio 2019”.
A conferma che l’emergenza è tutt’altro che rientrata e che il caso vermi nella minestra ha creato un disservizio al Comune e alla comunità di Castelfranco di Sotto poi c’è il verbale della riunione svoltasi il primo dicembre tra i vari soggetti o portatori di interessi nella vicenda, ovvero rappresentanti del comune, dirigente scolastica e rappresentati dei genitori. In pratica il sindaco e la dirigente scolastica Maria Elena Colombai accolgono la richiesta dei genitori di attuare un protocollo per la gestione di eventuali altre future emergenze simili a quella dei vermi nella minestra del 14 novembre scorso. Inoltre la dirigente scolastica si è impegnata a fare una circolare per tutto il personale dei vari istituti e informarlo sul comportamento da tenere. Cosa non secondaria, le parti accettano che fino alla fine dell’anno, ovvero fino a quando ci sarà la Camst come gestore del servizio, un genitore per plesso potrà recarsi come già fatto nelle ultime settimane a controllare il cibo e il servizio. I genitori torneranno a incontrare il comune e la dirigente scolastica nei prossimi giorni.

 

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