Fosse Ardeatine, Toti a Roma ricordando Lido Duranti foto

“Perché il ricordo venga alimentato, perché la luce sulla nostra storia non si spenga. Non dimentichiamo. La mia presenza oggi a Roma ha questo significato”. È in nome della Memoria che il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti ha partecipato alla cerimonia in ricordo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma, la rappresaglia nazista del 24 marzo 1944 in cui persero la vita 335 persone tra cui Lido Duranti, partigiano originario di Orentano.

“Oggi 25 marzo ho preso parte a questa giornata con profondo orgoglio e grande commozione. Un’occasione molto emozionante, doverosa, a cui tengo particolarmente per rappresentare il Comune di Castelfranco di Sotto nel ricordo di Lido Duranti, un nostro concittadino orentanese che lottò per la liberazione del nostro Paese, pagando il prezzo più caro”. Lido Duranti, nacque a Orentano nel 1919 per poi emigrare a Roma con la famiglia per fuggire alle dure condizioni economiche del tempo. In un periodo di congedo provvisorio dal servizio militare che stava prestando in Libia, raggiunse i familiari nella capitale nel 1943. Fu lì che (come racconta la sorella Isa) entrò nel movimento partigiano nella formazione “Bandiera Rossa”, riuscendo anche a infiltrarsi nella fabbrica Pirelli. Negli stessi giorni in cui gli Alleati bombardano Montecassino, a metà febbraio ’44, Lido fu tradito da una donna che, all’uscita della fabbrica, lo consegnò alle SS. Duranti venne fermato con in tasca una lista di 40 compagni che riuscì però a mangiare prima di essere tratto in arresto. Fu portato nel carcere romano di Regina Coeli, dove rimase poco più di un mese, poi trasferito nella struttura detentiva di via Tasso, tristemente nota per l’abominio delle torture che vi venivano praticate. Fino all’ultimo si rifiutò di collaborare, nonostante le terribili violenze alle quali era sottoposto ogni giorno. Nemmeno di fronte alle suppliche del padre che lo vide l’ultima volta coperto da una maschera di sangue, dopo che gli erano stati strappati denti e unghie. Lido non parlò mai, fu questo che alla fine decretò la sua condanna a morte, che si consumò nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Le informazioni che ricostruiscono la vita e le gesta di Lido Duranti, sono raccolte in un volume “Lido Duranti, vita di un partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine”, curato dallo studioso e storico Claudio Biscarini con la collaborazione di Savino Ruglioni, pubblicato nel 2002 con il sostegno dell’amministrazione comunale di Castelfranco di Sotto.
A Lido Duranti è intitolata una strada nella frazione di Orentano, gli è stata riconosciuta una medaglia d’argento al valor militare dal Ministero della Difesa nel 1973 ed è oggi a pieno titolo ricordato come una delle vittime della lotta di liberazione. Purtroppo per molto tempo è circolato un certo scetticismo nei confronti della storia di Duranti: si vociferava che fosse stato catturato per caso dalle truppe tedesche e che non avesse avuto alcun ruolo nella lotta contro i nazi fascisti e nella Resistenza. La ricostruzione storica dei fatti ha dimostrato la veridicità del trascorso partigiano di Lido Duranti.
Nei prossimi giorni, saranno ricordate altre due vittime del nazi-fasciamo, Alberto Dani e Remo Bertoncini, due giovani rispettivamente originari di Santa Croce sull’Arno e di Castelfranco di Sotto, che il 25 marzo 1944 vennero fucilati per non aver risposto alla chiamata alle armi da parte della Repubblica Sociale Italiana. La cerimonia commemorativa dedicata alla loro memoria, “Pisa non dimentica” è in programma il prossimo 28 marzo (alle 10,30) alla lapide posta in via Bonanno a Pisa.

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