Cinque Stelle su Conad: “Nebbia fitta sul progetto”

La questione Conad continua ad agitare le acque della politica montopolese. Dopo la risposta del sindaco Capecchi (leggi qui Conad, replica di Capecchi: “Polemica strumentale”), che ha ribattuto alle critiche dell’ex sindaco Vivaldi e ai dubbi del direttivo Pd, interviene sulla questione, ripercorrendone passo passo tutti gli elementi, anche il movimento 5 Stelle di Montopoli, dal quale riceviamo e pubblichiamo il seguente punto di vista:

“Cosa sta accadendo nella confusa vicenda dell’ampliamento del magazzino Conad di Montopoli il progetto rischia di influenzare la vita dei montopolesi a molti livelli, e la sua gestione da parte del sindaco sta rivelando importanti mancanze di democrazia in seno all’amministrazione comunale. Fra novembre e febbraio sono infatti successi diversi eventi poco chiari, che ci hanno portato a fare prima regolare accesso agli atti e quindi a presentare un’interrogazione in comune, per venire meglio a conoscenza della questione. L’accesso agli atti ha rivelato la presenza di un permesso a costruire che però non si riferisce al progetto da 20 milioni nominato dal sindaco Capecchi.
Ecco in breve i fatti di cui siamo a conoscenza e che riteniamo dobbiate sapere, così che possiate chiedere con noi non solo maggiore chiarezza ma interventi a vantaggio dei cittadini da parte dell’amministrazione comunale, mentre noi ci adoperiamo per reclamare il processo democratico per quanto riguarda decisioni così importanti.
Il 13 novembre 2015 la società Sorgenti Sgr di Roma presenta richiesta di permesso da costruire, su progetto dell’ingegner Augusto Bottai, per ampliamento del fabbricato logistico di Conad.
Poco più di un mese dopo, il 29 dicembre, il settore territorio rilascia il nulla osta, che concluderà poi il suo percorso con la trasmissione alla società in data 3 febbraio 2016.
Nel frattempo presso lo stabilimento Conad si svolgevano evidenti lavori di movimento terra, che avevano attirato la nostra attenzione, e che abbiamo appreso in seguito essere lavori di sistemazione di una strada di proprietà pubblica, autorizzati in precedenza.
Il 25 gennaio 2016 c’è la prima uscita sulla stampa della notizia, effettuata direttamente dal sindaco Giovanni Capecchi, che annuncia orgoglioso che è stato rilasciato un permesso a costruire un primo lotto, in vista di un ampliamento da 20 milioni di euro, presentato come la panacea di tutti i problemi logistici della zona.
Immediatamente ci siamo attivati, presentando la richiesta di accesso agli atti in data 26 gennaio, per vedere chiaro sulla vicenda su cui sorgevano subito numerosi dubbi, prima di esprimerci in merito. A questo ha fatto seguito la nostra interrogazione, datata 4 febbraio.
Gli atti richiesti ci sono stati forniti dallo sportello attività produttive solo in data 25 febbraio, oltre i tempi di legge, dopo vari rimpalli interni all’amministrazione.
La risposta ci ha permesso di chiarire un primo aspetto: mentre del primo lotto, detto “la torre”, c’è effettivamente un permesso a costruire rilasciato, del progetto da venti milioni citato dal sindaco Capecchi non ci sono atti ufficiali di nessun tipo negli uffici comunali. Non esistono se non forse come accordo verbale, mentre nell’articolo il sindaco ne garantisce addirittura la conformità ai piani urbanistici.
Possiamo quindi visionare solo il progetto del primo lotto, a firma dello studio ingegner Bottai e associati. Si tratta di realizzare due nuovi edifici, di cui uno alto ben 24 metri fuori terra (il doppio del magazzino attuale) con la funzione di stoccaggio provvisorio e smistamento totalmente automatizzato delle merci in ingresso al magazzino, senza la presenza di operatori. Servono il vostro aiuto e la vostra attenzione perché il progetto come potete intuire, anche quello del primo lotto, ha importanti implicazioni: paesaggistiche, di incremento del traffico, di pericolo idrogeologico (si tratta di area a pericolosità idrogeologica molto alta), di occupazione, per l’economia comunale. Questioni che devono essere sviscerate e dibattute prima di prendere decisioni così importanti.
Intanto, a fronte di tanti dubbi sul progetto (prima fra tutti la definizione di “volume tecnico” attribuita ad un edificio di 11 piani, che farebbe risparmiare a Conad una grossa cifra di oneri, pare 300.000 euro circa), dobbiamo ammettere che per qualcuno un motivo di soddisfazione c’è: il magazzino realizzato non comporterà incremento occupazionale, ma sicuramente il progetto dà lavoro ad una azienda di Montopoli, lo studio di progettazione dell’ingegner Bottai che ha già realizzato lavori sulla strada pubblica a fianco del Conad e che ha presentato il progetto del primo lotto di lavori in via di realizzazione. Di questo, in questi tempi di magra, non possiamo che rallegrarci. Ci sembra inoltre rilevante un altro elemento positivo: in poco più di un mese gli uffici comunali hanno rilasciato il permesso a costruire. Facciamo i nostri complimenti per la velocità, i montopolesi tutti saranno orgogliosi di vivere in un comune così efficiente.
Ma ora basta coi complimenti e veniamo al sodo: è evidente che il nostro sindaco ha usato una volta ancora il “metodo Capecchi”: io prendo accordi, io decido, io annuncio, e poi se ne parla.
L’annuncio a mezzo stampa ha infatti lasciato a bocca aperta i cittadini, le opposizioni che niente ne sapevano, ma soprattutto la maggioranza del consiglio comunale. Un piano così importante à stato concordato dal sindaco (con quali interlocutori?) e poi presentato “prendere o lasciare” senza alcun passaggio politico e di consultazione preliminare. Questo anche a giudicare dalle reazioni della maggioranza, che, come apprendiamo ancora dai giornali (leggi qui Conad, progetto non convince Pd: chiesto parere in Regione) ha “costretto” il sindaco a richiedere un parere alla regione riguardo al permesso rilasciato.
Come sempre, qui si lavora alla rovescia. Ancora peggio: ci rendiamo conto che la democrazia a Montopoli è morta, o al meglio in stato comatoso. Il consiglio comunale e le commissioni sono istituzioni vuote di significato. Le decisioni sono prese altrove e neanche discusse. Stiamo cercando da inizio mandato di cambiare questo atteggiamento, ma è veramente difficile.
Chiediamo a tutti i cittadini attenzione alla questione, che sarà già dibattuta nel prossimo consiglio comunale dell’8 marzo 2016. Se partecipate numerosi al consiglio comunale, il sindaco e la giunta saranno costretti a rendersi conto che la popolazione tiene al futuro del proprio paese, e non potranno fare a meno di riflettere prima di prendere decisioni sconsiderate.
Noi come portavoce dei cittadini ci siamo, e siamo pronti a portare avanti le vostre istanze“.

 

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