Cake, un libro che è l’incontro di mondi e persone

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Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente. Un libro, ma anche un’occasione d’incontro a Santa Croce sull’Arno. Venerdì 24 aprile alle 18,30, la presentazione del volume edito da Postcard e a cura di Manuela De Leonardis, è a Villa Pacchiani, nel centro espositivo di piazza Pier Paolo Pasolini. All’incontro ci saranno Mariangela Bucci, assessore alle Politiche e istituzioni culturali, Ilaria Mariotti direttrice di Villa Pacchiani Slow Food Condotta Zona del Cuoio, Manuela De Leonardis e gli artisti statunitensi Jack Sal e Susan Harbage Page.

Alle 19,15 ci sarà The red spider web/La ragnatela rossa performance di Susan Harbage Page. Cake è un libro di cucina nato da un piccolo tesoro acquistato in un “charity shop” di Londra, nel maggio 2012: un vecchio quaderno le cui pagine sono fitte di scrittura a biro che cominciano a destra per procedere verso sinistra. Con l’inchiostro azzurro sono scritte meticolosamente, in arabo e francese oltre sessanta ricette di dolci. L’analisi della scrittura araba lo mette in relazione all’area mediorientale, in particolare al Libano. Tra le ricette arabe, infatti, c’è quella del Sfouf, dessert tipicamente libanese. L’autrice ha annotato le sue ricette intorno al 1960/70 e la sua voce da singola diventa corale nel momento in cui traccia una mappatura di ricette trasmesse da altre donne (sorelle, mamme, zie, cugine, amiche o conoscenti). Cake è un libro di arte perché contiene, in dialogo con le ricette, le opere di diciannove artisti internazionali Hassan Al-Meer, Paolo Angelosanto, Yto Barrada, Beatrice Catanzaro, Maimuna Feroze-Nana, Parastou Forouhar, Maïmouna Patrizia Guerresi, Susan Harbage Page, Reiko Hiramatsu, Uttam Kumar Karmaker, Silvia Levenson, Loredana Longo, MAD_Angela Ferrara e Dino Lorusso, Sükran Moral, Ketna Patel, Pushpamala N., Anton Roca, Jack Sal, Larissa Sansour che si sono confrontati con il suo contenuto. Cake è un progetto non-profit a sostegno di Bait al Karama Women Centre, prima Scuola di Cucina Palestinese (presidio Slow Food in Palestina) nato dalla collaborazione fra Fatima Khaddoumi (responsabile per i Women Affairs della Old City Charity di Nablus), Beatrice Catanzaro (artista) e Cristiana Bottigella (cultural manager). Bait al Karama (Casa della Dignità) intende combinare un’impresa sociale improntata sulla cultura culinaria palestinese con l’attività di ricerca artistica e storico-culinaria, con l’obiettivo di creare posti di lavoro per le donne che vivono nella Città Vecchia di Nablus. Nel corso della presentazione verrà offerta una degustazione di dolci preparati durante un laboratorio di cucina e di scambio di ricette organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Arturo: più che un laboratorio un luogo per incontrarsi.

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