Chirurgia d’urgenza e pompieri, da domani in Nepal

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Partiranno domani 29 aprile all’alba. Sono in tutto 46 le persone (26 fra medici, infermieri e addetti alla logistica oltre a 10 vigili del fuoco, 5 dei quali di Pisa) inviate a operare a supporto della popolazione provata dal disastroso terremoto che ha colpito la regione nepalese sabato scorso.

Dall’aeroporto di Pisa alla volta di Pratica di Mare e con destinazione Nepal, partirà il modulo sanitario campale dell’associazione Gruppo chirurgia d’urgenza dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana, insieme a 10 componenti del comando provinciale dei vigili del fuoco di Pisa. L’intervento italiano è coordinato dal dipartimento della protezione civile nazionale. Le attrezzature dell’Unità campale sono state già caricate su un camion della Croce rossa di Pisa partito alla volta di Roma mentre i passeggeri partiranno domattina dall’ospedale di Cisanello su un pullman della Croce rossa diretto a Roma. A Pratica di Mare i componenti del Gruppo attenderanno il via libera per la partenza, attesa per il pomeriggio di domani con un aereo dell’aviazione militare italiana. Tutti i volontari hanno una consolidata esperienza. Dal 1991 ad oggi hanno infatti operato in Albania, Algeria, Sri Lanka, Turchia, Iran, Cina e Haiti. Numerosi anche i corsi di addestramento ripetuti ogni anno con workshop sempre più avanzati e rispondenti agli standard europei più rigorosi. Nel 2011 si era svolta in Indonesia anche una esercitazione che simulava proprio un terremoto di 7.5 della scala Richter, cui aveva partecipato il Gcu insieme a unità provenienti dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e dalla Federazione Russa, oltreché dall’Indonesia e dal Giappone, paesi promotori dell’iniziativa. Con la partenza del team pisano, uno dei due del genere esistenti in Italia, il nostro Paese risponde alla richiesta di intervento lanciata dal governo del Nepal alla comunità internazionale. Nella giornata di ieri erano partiti anche i primi due componenti del Gruppo di chirurgia d’urgenza di Pisa, un medico e un addetto alla logistica. Il compito del primo contingente italiano era proprio di valutare e predisporre l’invio del team completo di tecnici e sanitari.

 

 

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