Cgil: “Lavoro a condizioni peggiori, 2016 annus orribilis”

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Un anno infausto per il territorio dell’Empolese Valdelsa. Eccolo, il 2016 visto dal lavoro e descritto dal responsabile della Cgil di Empoli. Non solo: l’area complessa tra Castelfiorentino, Gabbassi, Certaldo, Montaione è stata dichiarata area di crisi non complessa e questo non è un bel segnale.

Secondo i sindacati, inoltre, “rappresenta il fallimento delle politiche di questo governo in materia di lavoro. Noi abbiamo lavorato molto in difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori, con particolare attenzione al referendum abrogativo delle norme del Job’s Act in particolare in materia di voucher, articolo 18, appalti. Essere inseriti nell’area di crisi non complessa, per le organizzazioni sindacali significa che le cose non vanno affatto bene per questa parte dell’Empolese valdelsa”.
All’incontro con i giornalisti erano presenti anche i responsabili delle varie sigle. Donatella Galgani per la Filcams insieme a Massimiliano Fabozzi, Silvia Mozzorecchi e Giuseppe Dentato per la gomma chimica, Silvano Pini per i pensionati e Maurizio Garofalo per la Fiom.
I vari responsabili hanno tracciato la situazione che si sta vivendo nei vari comparti produttivi, soprattutto analizzando l’impatto delle nuove leggi sul lavoro. Il dato più preoccupante, secondo i sindacalisti, è emerso nel settore del commercio dove sempre più spesso come spiegato da Fabozzi, si assiste ad aziende che subentrano alle vecchie gestioni e chiedono ai lavoratori di dimettersi per essere riassunti con il contratto che risponde alle nuove leggi sul lavoro. “Questo significa perdita di salario: si parla di oltre 50 euro al mese – spiega Fabozzi – e sopratutto si perdono una serie di garanzie. Questo fenomeno purtroppo lo viviamo sempre più di frequente e significa dover fare i conti con una prassi che rischia poi di essere in futuro recepita negli ordinamenti sul Lavoro, con la perdita di ulteriori diritti. Per questo stiamo cercando di agire su questo problema”.
Per Silvia Mezzorecchi della Filctem il problema ancora prima che di volumi occupazionali del settore – in qualche modo l’Empolese valdelsa è sempre reattivo con due grandi aziende che addirittura hanno siglato anche un contratto integrativo con vari miglioramenti per i lavoratori non ultimo quello di poter completare gli studi per chi li ha interrotti con un sostegno dell’azienda – è di ricambio generazionale. Con la legge Fornero, per i sindacati, è sempre più difficile andare in pensione e le aziende rischiano di ritrovarsi con un corpo lavoratori troppo adulto per svolgere al meglio la propria mansione, se si tratta di attività logoranti. “Un esempio per tutti – dice Mezzorecchi –. Un lavoratore che a causa della sua attività ha riportato malattie croniche ad esempio al sistema muscolo-scheletrico perché per anni ha fatto il magazziniere sollevando carichi a 60 anni non è più in grado di svolgere la propria attività completamente, così viene delocalizzato in altri reparti produttivi dove non deve sostenere gli stessi sforzi. Questo andava bene fino a quando avevamo un turn over che permetteva l’ingresso di lavoratori giovani, ora invece i lavoratori che devono essere delocalizzati sono sempre di più e questo rischia di essere un problema serio”. In termini occupazionali comunque, tra piccole aziende e artigiani, nel settore a dicembre sono arrivate varie richieste di cassaintegrazione, contrariamente a quelle che erano le attese del sindacato. Un 2016 quindi che si chiude tra luci ed ombre anche per la gomma chimica.
Per la Fiom rappresentata da Garofano ci sono segnali positivi e negativi allo stesso tempo: “Nel corso del 2016 si è fatto ampio ricorso agli ammortizzatori sociali. Questo è un dato coerente con la dichiarazione dell’area di crisi non complessa per una parte dell’Empolese valdelsa. Adesso la situazione è stazionaria anche se bisogna registrare dati positivi da parte degli investitori e la chiusura di contratti integrativi di secondo livello. Molto si capirà nel 2017”.

 

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