Una porta in una parete di casa. Ricavata nel cartongesso e che portava a una piccola stanza nascosta nella casa. Là dentro, gli uomini della Guardia di Finanza di Livorno hanno rinvenuto due serre, con ambienti dedicati uno alla coltivazione vera e propria e uno all’essiccatura. Un laboratorio, insomma, per la produzione e coltivazione di marijuana, con un sistema di areazione e ventilazione. Per innaffiare e riscaldare le sei piante di marjuana rinvenute era stato realizzato un avanzato impianto idrico e di ventilazione ed un sistema di apposite lampade termiche indoor, per un valore di diverse migliaia di euro.

E’ stato proprio l’impianto di termoventilazione a tradire il 44enne, originario di Pisa ma da anni residente a Livorno. Il forte e inconfondibile odore di marijuana era infatti percepibile dalla strada ed ha attirato l’attenzione dei finanzieri del comando provinciale di Livorno. Che hanno trovato 3 piante di cannabis in infiorescenza, alte circa 1 metro e mezzo e tre piantine in riproduzione, nonché un ambiente dedicato all’essicazione, con altri 170 grammi di sostanza stupefacente. Nello stabile, inoltre, erano conservati terriccio, attrezzi vari per la coltivazione, numerosi contenitori di fertilizzanti e un bilancino elettronico di precisione. Sottoposto a perquisizione, il proprietario dell’appartamento ha subito dichiarato di detenere sostanza stupefacente nella taverna adiacente all’abitazione: in uno scompartimento del congelatore erano conservati circa 350 grammi di marjuana, divisi in 15 bustine trasparenti, presumibilmente pronte per la vendita. Con un cane antidroga, le fiamme gialle hanno passato al setaccio tutta l’abitazione e le sue pertinenze, rinvenendo ulteriori 110 grammi di marjuana occultati all’interno di contenitori di alluminio, 37 grammi conservati in barattoli di vetro e 11 grammi di hashish in capsule metalliche.