Tartufo, soldi tesserini ai territori: approvata la modifica

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“Con la modifica che abbiamo appena approvato tornerà ai territori il 90% delle risorse introitate dalla Regione per i tesserini, anziché il 60% come finora”. Lo dicono i consiglieri regionali del Pd Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo dopo il voto del consiglio regionale che ha approvato a maggioranza la modifica alla legge regionale 50 che regola raccolta, commercio e coltivazione dei tartufi in Toscana. La proposta di modifica, presentata dai consiglieri del Partito Democratico, riguarda la sostituzione dell’articolo 25 ed, in particolare, la possibilità di recuperare l’erogazione diretta dei contributi anche alle associazioni dei raccoglitori e di estendere all’intero territorio regionale l’ambito di realizzazione dei progetti sostenuti dai proventi del tesserino di abilitazione (qui Tartufi, i soldi dei tesserini ai comuni toscani). “Un gran bel passo avanti – dicono Mazzeo e Pieroni -, che supera una fase di incertezza e definisce procedure aperte e trasparenti per accedere ai contributi”.

Potranno accedere ai contributi sia i Comuni, per la promozione e valorizzazione economica del tartufo, che le associazioni impegnate per la tutela e il ripristino delle aree tartufigene. 2Saranno assegnate dalla giunta regionale su base provinciale, in proporzione ai titolari di tesserini, con avviso pubblico sulla base dei progetti presentati. Ovviamente, non saranno disperse, ma si terrà conto dell’entità, della rilevanza e della storicità delle iniziative. Grazie dunque alle Associazioni dei Tartufai che ci hanno aiutato ad aggiornare e migliorare la normativa”.

 

 

La modifica ha avuto il voto contrario della Lega nord. La proposta di legge di iniziativa consiliare, sottoscritta da Leonardo Marras, Simone Bezzini, Lucia De Robertis, Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo tutti del Partito democratico è stata illustrata in aula dalla vicepresidente De Robertis. “La modifica – come ha spiegato De Robertis – nasce dalla necessità di garantire a tutti i territori dove è presente la tradizione di raccolta del tartufo, la possibilità di recuperare i contributi che provengono dal tesserino e di destinarli al sostegno delle attività di valorizzazione e promozione del tartufo”.
Tra le finalità della proposta di legge si evidenzia anche la necessità di una regolazione omogenea su tutto il territorio provinciale che non penalizzi alcune tipologie di tartufo o qualche zona e di allocare le risorse su tutto il territorio regionale. Le modifiche legislative che si sono rese necessarie nell’ambito del riordino delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, consentiranno l’accesso alle risorse attraverso un avviso pubblico e il perfezionamento delle modalità di ripartizione delle risorse sui territori e fra i progetti presentati, in relazione con la localizzazione territoriale dei cercatori abilitati e con le loro capacità tecnico professionali, a garanzia dell’efficacia degli interventi ammessi a sostegno economico. Nell’assegnazione delle risorse ai progetti, la giunta regionale terrà conto dell’entità, della rilevanza e della storicità delle iniziative per la tutela, la promozione, la valorizzazione economica del tartufo, la valorizzazione economica dei territori tartufigeni ed il ripristino ambientale delle aree tartufigene realizzate nel passato dai proponenti.

Roberto Salvini ha spiegato il voto contrario di Lega nord. “Il tartufo – ha detto il consigliere regionale – è la punta di diamante dell’agroalimentare toscano e costa certe cifre perché è raro e si trova solo in aree ben precise. E’ un errore allargare l’area di raccolta di questo prezioso tubero, se lo facciamo sviliamo la valorizzazione del tartufo toscano, riconosciuto a livello internazionale”. E’ stato approvato anche un ordine del giorno, a firma Stefano Baccelli (Pd), nel quale si impegna la giunta a valutare l’opportunità di istituire nuova zona di produzione del tartufo nelle aree del territorio provinciale di Lucca maggiormente vocate allo scopo di qualificare la produzione regionale tartuficola.

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