Abiti rossi e iniziative, la proposta di Pirri contro la violenza

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“Da donna, da vicesindaco e assessore al commercio e ai diritti civili e pace, vorrei lanciare ai commercianti di Pontedera e alle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti una proposta: organizzare iniziative a sostegno dell’associazione Eunice”. A lanciare l’idea è Angela Pirri, vicesindaco di Pontedera e membro dell’assemblea nazionale Pd.

Un’idea che Pirri immagina così: “Una o più serate contraddistinte dal colore rosso, che è il colore del sangue versato dalle vittime innocenti, ma anche dell’amore e della speranza. Una o più iniziative per testimoniare che le donne di Pontedera, i commercianti e la città nel suo complesso, dinanzi a situazioni e problemi spinosi come il femminicidio non voltano la testa dall’altra parte ma comprendono il problema e provano a dare un contributo alla soluzione. Alle giovani donne di Pontedera la proposta di vestirci di rosso e rivendicare i nostri diritti costituzionali, il nostro diritto all’autodeterminazione, il nostro diritto alla vita”.
Pirri parte da due parole: Ester 776. Dove 776 sono le vittime, dal 2012 ad oggi, di quell’immane tragedia che va sotto il nome di femminicidio ed Ester è il nome dell’ultima donna uccisa per mano di uno stalker, più volte denunciato dalla vittima. “Il capo della polizia Franco Gabrielli – spiega Pirri – ha definito la vicenda ‘una grande sconfitta’. Io, come donna e amministratrice, sento di aggiungere che questo ennesima delitto prima di essere una sconfitta per il nostro sistema giudiziario segna l’ennesimo fallimento del nostro modello culturale dove ancora vige la cultura del macho e la negazione all’autodeterminazione delle donne. Perché è del tutto evidente che il femminicidio, fenomeno che per lo più si consuma nelle mura domestiche (circa il 76%), è un meccanismo sociale che costringe la donna ad un ruolo di subordinazione rispetto all’uomo. E che questo sia proprio un subdolo meccanismo sociale culturale e non economico lo conferma il fatto che la regione dove si consumano più femminicidi è la ricca Lombardia (seguite da Lazio e Campania) mentre le regioni con minor reddito pro-capite sono in fondo alla classifica. Venerdi a Pontedera si è svolta una marca silenziosa ma importante, organizzata da Eunice, una associazione pontaderese che si occupa di contrasto alla violenza sulle donne, proprio per testimoniare che non è possibile abbassare la guardia anche se questo nefasto reato è in leggerissimo calo. Sebbene dal 2013 con l’approvazione della nuova legge che disciplina la materia, le donne sono più tutelate, sostenere le ong che lavorano in questo difficilissimo campo è un dovere morale sia per le istituzioni, sia per i cittadini. Ma le associazioni non si sostengono con le parole. Si sostengono con i fatti concreti”.

 

 

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