Robot e chip sull’auto del futuro, incontro a Pontedera
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“Pontedera rinnova la sua tradizione di Città dei motori. Oggi la robotica, la meccanica, i ‘motori 4.0’ possono e devono essere per il nostro territorio quello che la Vespa è stata nel dopoguerra: la leva della ripresa economica”. Lo ha detto Eugenio Leone, delegato per il comune di Pontedera nell’associazione Anci Città dei motori presentando Paradigma industria 4.0: applicazioni e implicazioni nel settore automotive la conferenza sull’auto del futuro che sarà a Pontedera il 26 e 27 ottobre. Per Leone “E’ un punto di partenza per mettere a sistema la grande azienda con le piccole e medie imprese locali, favorendo la loro collaborazione per creare occupazione e lavoro. Inoltre, nei giorni della conferenza si riunirà a Pontedera, il direttivo di Città dei motori”.
Al Centro Ricerca e Formazione sull’Innovazione Tecnologica e il Trasferimento della Tecnologia di Pontedera, per la prima volta in Italia, aziende ed esperti del settore si confronteranno sull’impatto che le tecnologie 4.0 come robot, chip e big data, avranno sulla produzione della componentistica per auto.
“Si parla di industria 4.0 – spiega Giuseppe Pozzana, presidente di Movet, l’associazione organizzatrice della conferenza che riunisce al suo interno aziende Università e centri di ricerca – e mai ci si è concentrati sul settore automotive e sui processi produttivi. Perciò abbiamo avviato una discussione con le Università, in particolare Pisa e Firenze e aziende del settore, confrontandoci proprio sulle esperienze e le necessità di queste ultime”. L’obiettivo di Movet è creare sinergie tra partners pubblici e privati e informare e formare le aziende sulle nuove tecnologie.
Una prima volta che farà del convegno del 26 e 27 ottobre gli stati generali dell’automotive 4.0 italiano. Aprirà la convention, Enrico Pisino, capo del settore Innovation del gruppo FCA e presidente del Cluster Trasporti Italia 2020. Ma c’è attesa anche per l’intervento, nel pomeriggio di giovedì 26, di Maria Chiara Carrozza della Scuola Superiore Sant’Anna. La seconda giornata sarà invece aperta dall’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, a cui si avvicenderanno gli interventi di Andrea Bianchi, Direttore delle politiche industriali di Confindustria Nazionale, e Gianluigi Viscardi, Presidente del cluster nazionale “Fabbrica Intelligente”. Il valore aggiunto della due giorni pontederese è il contatto con il mondo delle aziende. La base di partenza sono i tre workshops organizzati da Movet, nell’estate 2017, presso Continental, Magna Clausures e Pierburg. Simulazione di casi pratici e verifica delle innovazioni 4.0 già presenti in queste aziende hanno permesso di affrontare il tema con un cambio di prospettiva: non le innovazioni possibili, ma quelle già presenti e la loro implementazione, studiandone le conseguenze. Il workshop in Continental si è focalizzato sulla robotica collaborativa nei processi produttivi. Da qualche anno lo stabilimento di Pisa sta investendo in robotica avanzata sia inserendo CoBot (COllaborative roBOT) per effettuare operazioni manuali che solitamente vengono affidate ad operatori di linea, sia AGV, cioè piccoli carrellini che si muovono liberamente nello stabilimento, perché dotati di sensori che permettono loro di fermarsi di fronte al passaggio di una persona. La nuova meccanizzazione, quindi, prevede l’uso di macchine intelligenti che condivideranno spazi e mansioni con l’uomo. In Magna Closures, invece, si è guardato alla logistica, quindi ai metodi per la catalogazione e lo stoccaggio delle merci prodotte. I risultati raggiunti dalla Motrol con l’applicazione dei principi dell’Industria 4.0, hanno permesso una migliore gestione delle merci in entrata e di quelle in uscita, così da ridurre il materiale in magazzino del 50% e del 70% quello a bordo linea. In questo modo, si potrà dare spazio a nuove lavorazioni. Infine in Pierburg, ci si è concentrati sull’utilizzo di informazioni e dati. Sono già realtà dei chip posti sulla pompe per motore, in grado di monitorarne le attività e le prestazioni giornaliere. I dati, così ottenuti, sono immediatamente disponibili per le divisioni Ricerca e Sviluppo dell’azienda, e forniscono informazioni utili alla produzioni di nuovi modelli, molto più di quanto possano fare i test in laboratorio.
“Il programma del convegno – spiega Marco Pierini, presidente del comitato scientifico di Movet – è il frutto del lavoro sinergico di colleghi delle Università di Firenze e di Pisa e di tecnici e manager delle aziende coinvolte. Ci auguriamo che le industrie Toscane, specie quelle medie e piccole, colgano questa occasione unica per accrescere le proprie competenze in questo ambito”. La Toscana è un laboratorio nazionale che può contare su un settore automotive molto sviluppato. Secondo dati Movet e Ircres (Istituto di ricerca per la crescita economica sostenibile del CNR) pubblicati nel 2015, il settore ha prodotto ricchezza per circa 3 miliardi di euro l’anno, ci cui 1,3 dovuti a esportazioni. In totale si contano 14 mila occupati, e 122 imprese. Il 63% degli occupati lavora in grandi aziende, spesso multinazionali con stabilimenti di produzione in Toscana, con più di 250 addetti; a seguire, il 22% lavora nelle medie imprese, il 14% nelle piccole, l’1% nelle micro. La provincia di Pisa, con Valdera e area pisana, raccoglie quasi la metà degli occupati. Seguono l’area livornese e infine la Versilia.
“L’introduzione di queste nuove tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e in particolare quella dei Robot Collaborativi – spiega Enrico Rebaudo, vicepresidente Movet -, è estremamente importante per ridurre il costo del lavoro (ed aumentare l’affidabilità dei processi produttivi) in un paese come il nostro che soffre della concorrenza delle nazioni ‘Low Cost’. Le multinazionali hanno due tipi di concorrenza, una esterna (i competitor veri e propri) e l’altra interna. Queste tecnologie sono fondamentali in un paese come l’Italia per mantenere o recuperare il lavoro perduto a favore delle nazioni dell’Europa dell’est”.
La Regione ha deciso di fornire una cornice al settore manifatturiero 4.0 toscano (che naturalmente comprende anche quello importante dell’Automotive), con la recente creazione del distretto tecnologico “Manufacturing 4.0”. Il distretto dovrà mettere in rete, con stabilità e in maniera istituzionalizzata, le Università toscane, le aziende del settore e le istituzioni, in maniera da creare sinergie e fornire servizi alle aziende. “I distretti, organizzati per tecnologie – aggiunge Alberto Marinai, presidente del comitato di indirizzo del Distretto Manifacturing 4.0 – puntano sull’innovazione tecnologica, in modo da favorire la Ricerca & Sviluppo delle aziende e di conseguenza far aumentare l’occupazione nella regione stessa (o nei periodi di crisi economica, a mantenere il livello occupazionale già raggiunto)”.
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