Ispettori del lavoro in sciopero, presidio a Firenze

“Mancano risorse e riconoscimenti”. Per questo, domani venerdì 17 novembre, è previsto un presidio a Firenze dei dipendenti dell’ispettorato del lavoro, in stato d’agitazione. La mobilitazione nazionale è lanciata da Fp Cgil, Cisl Fp, UilPa, Unsa, Usb, Intesa e dal 13 novembre sono in atto forme di protesta da parte della settantina di dipendenti dell’Ispettorato Territoriale del lavoro di Firenze per, spiega il sindacato, “stop degli straordinari, stop delle verifiche in orari notturni o festivi, mancata disponibilità a usare la propria autovettura per effettuare sopralluoghi nelle aziende della provincia anticipando le spese per il carburante (pertanto il personale ispettivo effettuerà ispezioni solo con i mezzi pubblici e richiedendo l’anticipo di ogni spesa legata alla ‘trasferta’, con pesanti ripercussioni sull’effettivo controllo dell’intero territorio provinciale, considerato che non sarà possibile raggiungere in tempi ragionevoli le aziende ed i cantieri fuori dall’area strettamente urbana)”. Una situazione già raccontata da IlCuoioindiretta.it (Sicurezza sul lavoro, allarme Cgil: controlli ogni 20 anni).

“Il personale amministrativo – proseguono le organizzazioni sindacali – non effettua più orari straordinari e quello impiegato negli uffici legali revocherà le deleghe ricevute rifiutandosi di rappresentare l’Ente in giudizio. Tutto ciò comporta un calo quantitativo e qualitativo di ispezioni e controlli, con ripercussioni nella qualità del servizio dell’Ispettorato, che si occupa di un settore fondamentale nella lotta agli incidenti sul lavoro e al lavoro nero, entrambi sempre a livelli preoccupanti. Tra le maggiori piaghe: lavoro nero, fuori busta, omissioni ed evasioni contributive, utilizzo improprio di istituti come il distacco di manodopera per aggirare gli obblighi delle normative sull’autorizzazione al subappalto nei cantieri pubblici (con le conseguenti evasioni fiscali), mancati riposi giornalieri o settimanali (in particolare nell’ambito dell’autotrasporto), utilizzo di manodopera subordinata in forma di lavoro autonomo, sono tutti ambiti di intervento degli Ispettori del lavoro che vedono oggi gravemente minacciata la loro possibilità di agire efficacemente sul territorio”.
L’agitazione arriva a un anno dalla nascita dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro come ente autonomo, se pur vigilato dal Ministero del Lavoro, che riunisce funzionari ex Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ispettori Inps e ispettori Inail, la creatura può definirsi ad oggi un esperimento fallito. Il nuovo soggetto avrebbe dovuto dare impulso alle importanti attività ispettive e legali che garantiscono la tutela del lavoro e il recupero dell’elusione ed evasione contributiva e sul territorio ed invece sono stati previsti ulteriori tagli alle risorse economiche, ignorando che il Ccnl dei lavoratori del settore pubblico non viene rinnovato da più di dieci anni e senza neppure ipotizzare l’apertura di un tavolo per la contrattazione integrativa. Il Governo si era impegnato nella creazione del nuovo Ente ma non ne ha voluto poi seguire la crescita e, nonostante le ripetute promesse, non si ancora provveduto ad un allineamento economico e contrattuale tra tutti gli ispettori del nuovo Ente, determinando l’assurda situazione per cui colleghi che svolgono la medesima attività ed operano congiuntamente ricevono retribuzioni molto diverse, situazione che qualunque Ispettore considererebbe illecita in caso di accertamento ad un soggetto privato. Gli ispettori del lavoro chiedono dunque più dignità e il rispetto dei basilari principi del diritto del lavoro per chi opera a tutela dei lavoratori come ad esempio un’adeguata copertura assicurativa per i rischi connessi alla funzione ispettiva, tutela contro le aggressioni oggi sempre più frequenti durante il servizio esterno, adeguata formazione del personale, adeguamento della dotazione strumentale di supporto nell’attività di vigilanza, riconoscimento della professionalità di chi opera negli uffici legali dell’ente in attività di difesa tecnica su delega, valorizzazione delle attività amministrative svolte dal settore delle politiche sociali (vertenze sindacali, tutela della maternità, tutela del lavoro dei minori), equiparazione normativa, giuridica ed economica fra il personale ispettivo ed amministrativo degli enti previdenziali e quello ex ministeriale anche alla luce delle delicate funzioni di Ufficiali di Polizia Giudiziaria svolte”.

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