“Chi sbaglia deve pagare”, Brogi sui fatti di Ponsacco

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“Chi sbaglia è giusto che paghi e le azioni commesse dai tre profughi del Brichotel non possono essere tollerate. Voglio quindi ringraziare le nostre forze dell’ordine e il comando dei carabinieri di Ponsacco per essere prontamente intervenuti e aver ristabilito in poco tempo l’ordine all’interno della struttura”. Lo dice la sindaco di Ponsacco Francesca Brogi commentando la manifestazione e il tragico epilogo (Sequestro di persona e violenza, tre nei guai a Ponsacco).

“Come Amministrazione comunale siamo sempre stati contrari alla decisione della Prefettura di aprire nel nostro territorio un centro di accoglienza che vedesse una tale concentrazione di richiedenti asilo tutti nello stesso immobile. Come già spiegato più volte, siamo favorevoli all’accoglienza, purché sia diffusa e avvenga per piccoli nuclei. Questo tipo di gestione infatti non ha mai sollevato tensioni sociali e favorisce l’integrazione. Per queste ragioni fin dall’inizio abbiamo lavorato e fatto pressioni affinché il Brichotel venisse progressivamente svuotato ed oggi alcuni risultati sono stati ottenuti, dato che i richiedenti asilo presenti al Brico sono passati da 47 a circa la metà. Continueremo, nei limiti delle nostre possibilità (dato che come è noto la struttura è privata ed è gestita per conto della Prefettura) a lavorare in questa direzione affinché il Brico possa essere definitivamente svuotato.
Detto questo, a far notizia sono sempre gli episodi negativi che inducono a fare di tutta l’erba un fascio, mentre troppo spesso si tacciono le belle esperienze che raccontano un’altra faccia del fenomeno migratorio. Sono tanti i profughi che a Ponsacco collaborano a progetti di volontariato, inclusi molti ospiti del Brico, che si sono resi disponibili fin dall’inizio a fare piccoli lavoretti che potessero essere utili anche alla nostra comunità.
Vi potrei raccontare la storia di Adonus e Friday impegnati alla San Vincenzo de Paoli, che aiutano a caricare, scaricare e smistare i panni che lì arrivano. Altri sette fanno ora parte della nostra protezione civile e Moussa, dopo aver superato due corsi, guida ora l’ambulanza. Altri tre, Bamie, Solomon e Ibrahima si recano settimanalmente alla Caritas per prestare servizio alla mensa sociale. Mentre 18 sono stati i ragazzi, sempre del Brichotel, che hanno partecipato a iniziative di Puliamo il Mondo e armati di sacchini hanno pulito tutto il nostro territorio.
Questi sono soltanto alcuni episodi che raccontano un’altra storia dell’accoglienza e che troppo spesso passano in secondo piano… perché si sa che le brutte notizie guadagnano sempre la prima pagina. Se poi coinvolti sono gli immigrati allora la notizia assume ancora più enfasi perché ciò innesca anche la polemica politica da parte di chi ha interesse solo ad alimentare un clima di odio e intolleranza, senza offrire soluzioni concrete. Noi preferiamo ancora stare dalla parte dei costruttori di ponti, ribadendo il principio valido per tutti che chi non rispetta la legge deve pagare”.

 

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