Avrebbe dovuto distribuire volantini, come una qualsiasi militante. Solo che, quando Giorgia Meloni ha visto tutta quella gente ad attenderla, è salita sul cassone di un furgone e ha anche detto qualche parola. “Grazie per essere qui stasera, non per Fratelli d’Italia, ma per stabilire un principio che è sancito dalla Costituzione.

Noi non ci facciamo dire dal sindaco di Pontedera se Fratelli d’Italia può raccontare quello che intende fare per i cittadini italiani. Non ci facciamo dire se possiamo parlare da una Sinistra che non riesce a esprimere solidarietà a un carabiniere picchiato da quelli dei centri sociali, che inneggiano alle foibe, che hanno due pesi e due misure”. A Livorno, racconta, ha provato a fare un giro per parlare con i commercianti ma “ad aspettarci a Livorno c’era un gruppo di esponenti dei centri sociali che ha pensato bene di sputarci, tirarci le bottiglie. Grazie al cordone delle forze dell’ordine. Mi dispiace che debbano occuparsi di questo”. Diversa l’accoglienza a Pontedera, con una piazza Cavour, sotto al comune piena di persone di ogni età. “Una grande risposta – ha detto Meloni – quella arrivata da Pontedera”. Due pesi e due misure, ha ribadito Meloni, quelle usate “da questa sinistra” che mai così spesso forse, ha usato l’etichetta di fascista. “A Livorno, dai centri sociali, non siamo stati contestati, ma aggrediti. Il nostro partito siede in Parlamento”. Due pesi e due misure: quelli dell’accoglienza dei profughi e dell’assistenza ai terremotati, tra gli esempi portati. 
Foto di Enrico Damiani