Renzi resta fino al governo e poi: “Via ai congressi”

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“Non credo che sia possibile evitare il confronto su quello che è successo in questi mesi e in questi anni all’interno del Pd”. Matteo Renzi si dimette da segretario del Partito democratico, ma lo fa alle sue regole: via ai congressi dopo l’insediamento del nuovo governo.

Insomma, Matteo Renzi, per niente abbacchiato dalla batosta elettorale, pensa forse di tornare a essere il segretario, mentre intanto fa “il senatore semplice. Di Firenze, di Scandicci, Lastra a Signa. Dopo 14 anni dalla prima volta, mi sono ripresentato ai fiorentini ancora una volta: è impressionante il fatto che continuino a votarmi”. Nel frattempo non vuole un “dirigente scelto dal caminetto, ma voluto dai congressi”. Forse pensando a Franceschini o Orlando. Di dimette il segretario, ma detta ancora la linea, come se per niente avesse intenzione di lasciare. “No a un governo con gli estremisti e degli estremisti”, dice “Mi sento garante. Il Pd non diventerà la stampella di forze antisistema, staremo all’opposizione, come ci hanno chiesto i cittadini”. 

 

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