Fabbrica del falso in 200 metri di capannone, 5 nei guai

Un capannone di oltre 200 metri quadrati che si trova nel comune di Capraia e Limite è stato sequestrato oggi 10 ottobre dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze. Nel capannone, i militari hanno rinvenuto attrezzatura varia idonea al taglio delle pelli e alla realizzazione dei manufatti, nonché punzoni e “cliché” necessari per ottenere prodotti del tutto identici agli originali e oltre 5mila articoli contraffatti per un valore complessivo di 1 milione e 200mila euro.

I Finanzieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari domiciliari, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze Fabio Frangini su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Creazzo, emessa nei confronti di 3 persone di cui 2 italiani di 45 e 44 anni residenti a Lastra a Signa e Scandicci e un cittadino cinese 40enne domiciliato a Capraia e Limite in quanto responsabili del delitto di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di prodotti di pelletteria recanti marchi contraffatti.
L’articolato contesto investigativo è stato avviato alcuni mesi fa dalle Fiamme Gialle appartenenti al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Firenze, sotto il coordinamento del sostituo procuratore Giuseppe Ledda, scoprendo che – dopo prolungati appostamenti e riscontri informativi acquisiti anche con l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e telematiche – i 3 soggetti (quest’oggi arrestati) avevano costituito una vera e propria “filiera del falso” dedita alla produzione e commercializzazione di articoli di pelletteria contraffatti di elevatissima fattura (completi anche dei certificati di garanzia), specializzata soprattutto nella produzione di un diffusissimo modello. Le attività di pedinamento e osservazione, svolta anche in ore notturne, hanno messo in luce che il centro “produttivo” della merce taroccata era stato localizzato, per non destare sospetti nelle campagne del comune del comprensorio Colle Val d’Elsa di Capraia e Limite, ben nascosto nella vegetazione e difficilmente raggiungibile. Le indagini svolte sino adesso hanno consentito di accertare che i canali di vendita utilizzati per distribuire gli articoli contraffatti erano, prevalentemente, il mercato “online” mediante siti specializzati o, in alcuni casi, esercizi commerciali dediti alla commercializzazione di prodotti di “seconda mano”, così da rendere più difficoltosa l’individuazione dell’attività delittuosa.

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