Monte pisano non è emergenza nazionale, 5 milioni per il maltempo

“Per l’incendio dei Monti pisani è arrivata dal governo una lettera in cui ci dicono che non ci è stato riconosciuto alcunché”. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi durante il consiglio regionale, riunito in seduta oggi 7 novembre. Nella lettera indirizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Regione, ha detto Rossi, si scrive che “l’evento non ha determinato condizioni tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via straordinaria.

In particolare, l’incendio non risulta abbia coinvolto in modo significativo le strutture e le infrastrutture presenti nell’area percorsa dal fuoco. Peraltro, i centri abitati sono stati lambiti dalle fiamme e gli interventi di riduzione del rischio residuo sono connessi direttamente al recupero forestale delle aree interessate”. Ai consiglieri eletti in Toscana che fanno parte della compagine di Governo, Rossi ha quindi chiesto “di impegnarsi per far sì che alla Toscana venga riconosciuto lo stato di emergenza nazionale e una dotazione adeguata di risorse”.
Rispetto alle risorse per il maltempo, ha poi precisato Rossi, “Il punto non è nemmeno non aver visto riconosciuto il danno. Il punto sono state le dichiarazioni e le passerelle che abbiamo visto in quell’occasione. Mi auguro che questa volta si possa ottenere un riconoscimento adeguato: abbiamo avuto danni quanto la Lombardia e l’Emilia Romagna e chiediamo un trattamento equo anche per la Toscana”. Il presidente ha quindi aggiunto che altra cosa è quella che riguarda i danni all’agricoltura, per i quali si chiede lo stato di calamità naturale al Ministero dell’agricoltura: la Regione ha già aperto una pagina sul sito di Artea dove tutti gli imprenditori agricoli che hanno subito danni potranno chiedere il rimborso. Vale per essi un fondo europeo che la Regione ha concertato insieme al precedente Governo e che l’Europa ha messo a disposizione degli agricoltori in caso di calamità.
Intanto, per il superamento dell’emergenza causata degli eventi meteorologici tra il 28 e il 30 ottobre scorsi, il consiglio regionale ha approvato uno stanziamento di 5 milioni di euro. Il testo, presentato a firma del presidente della Regione, Enrico Rossi, prevede interventi indifferibili e urgenti per fronteggiare le conseguenze di quegli eventi eccezionali, “principalmente sulla costa”, come spiega Rossi in Aula.
“I 5 milioni non basteranno – aggiunge Enrico Rossi –, valuteremo meglio in corso d’opera quello che serve e speriamo che arrivino anche risorse dal Governo. Intanto, però, questi soldi saranno spendibili a condizione che siano legati alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, che ci consente di adottare procedure più accelerate e procedere agli interventi entro fine primavera”.
Il consigliere Paolo Marcheschi (FdI) apre con piena disponibilità: “Ci facciamo parte in causa, condividiamo la richiesta dello stato di emergenza, siamo consapevoli che 5milioni non saranno sufficienti”, e non avanza obiezioni all’ipotesi “che il presidente della Regione sia nominato commissario”. Marcheschi chiede se la Giunta abbia preparato “un piano B, nel caso lo stato di emergenza nazionale non venisse concesso”. Il piano B “non c’è, non per cattiva volontà, ma perché sono necessarie procedure accelerate per poter spendere subito questi 5milioni”, risponde Rossi. “Sarebbe una grave ingiustizia se alla Toscana non fosse riconosciuto. Facciamoci sentire tutti”, dice il presidente. Poi comunica all’aula che “ci è arrivata ieri una lettera in risposta alle nostre richieste per l’incendio sui monti pisani: non sarà concesso lo stato di emergenza”.
Il presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), osserva come “la dichiarazione dello stato di emergenza risponde a due obiettivi: destinazione di risorse nazionali e accelerazione delle procedure per utilizzare risorse regionali. Abbiamo visto direttamente venerdì che la Toscana ha bisogno di questo intervento, i danni subiti sulla costa e dalle strutture agricole lo richiedono”.
Piena disponibilità e voto favorevole al provvedimento arriva anche dal gruppo Lega, come spiega il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti: “Su queste questioni non ci sono divergenze politiche, né polemiche. Siamo disponibili a lavorare tutti insieme per risolvere i problemi. Per parte nostra, ci muoveremo, solleciteremo il Governo nazionale per far sì che le richieste vengano tutte approvate”.
Il capogruppo Tommaso Fattori annuncia il voto favorevole di Sì-Toscana a sinistra e auspica che gli interventi di ripascimento “riguardino anche gli arenili ad accesso libero”. La finalità, spiega, “è la preservazione delle nostre coste, per le quali servirebbe una soluzione strutturale” e ricorda la mozione sulla banca delle sabbie, “che abbiamo presentato e ha trovato il sostegno della maggioranza”.

 

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