Influenza, pochi vaccini tra gli anziani del Comprensorio

È arrivato il freddo e ha portato con sé le prime influenze. Come ogni anno, tocca attrezzarsi e, possibilmente, prevenire. Febbri alte, tossi e raffreddori si possono tenere sotto controllo grazie ai vaccini, ma bisogna capire quanto le persone si fidino dei consigli dei medici. Veniamo da un periodo in cui si è detto di tutto sui vaccini, sono stati al centro del dibattito politico che hanno visto contrapporsi i pro-vax ai no-vax, ma per venir fuori dal pantano che è stato creato occorre rivolgersi agli esperti.

 

“Qui, sulle 6 o 7mila persone a cui è prevalentemente rivolto il vaccino, sono le persone anziane che non si vaccinano e quelli che magari hanno preso la febbre dopo il vaccino e non vengono più”. A parlare è Angelo Scaduto, medico dell’Azienda ospedaliera Toscana Centro, che commenta l’andamento della campagna vaccinale lanciata dalla Regione guardando ai riscontri avuti nella zona del cuoio. Sarà la sfiducia nei saperi esperti o sarà la fortuna di non essersi mai ammalati, fatto sta che nel comprensorio ci sono alcune fasce di popolazione che rifiutano la prevenzione. Il paradosso è che sono le persone a maggior rischio di influenza a essere diffidenti: gli over 65, per cui la vaccinazione è gratuita sono restii a rivolgersi alla Asl. Poi ci sono gli sfiduciati, che dopo una vaccinazione si sono ammalati e hanno avuto la percezione di un effetto contrario a quello auspicato. Nonostante alcune resistenze, però, il trend registrato finora nel comprensorio del cuoio è positivo. “Nella nostra azienda io e il mio gruppo – continua Scaduto – in un mese abbiamo vaccinato più di mille persone e adesso le dosi stanno per finire. Abbiamo già chiesto alla Regione di inviarcene altre. È presto per fare previsioni e i dati precisi si avranno a gennaio perché ci si può vaccinare fino a fine dicembre, ma secondo me quest’anno superiamo il 54 per cento delle coperture, bisogna vedere di quanto però. Il problema è che le persone devono vaccinarsi quando stanno bene e a volte, nella convinzione di poter rimandare, il vaccino non si fa”. L’obiettivo vaccinale minimo è il 75 per cento, per cui siamo ancora lontani, mentre la copertura ottimale sarebbe al 95 per cento. Probabilmente, negli anni passati è stata fatta una comunicazione errata o insufficiente dell’importanza dei vaccini e adesso, servono importanti investimenti sulla sensibilizzazione e sulle dosi vaccinali necessarie alle aziende ospedaliere della Toscana. “L’influenza che dobbiamo aspettarci, anzi quest’anno è arrivata anche un po’ prima del solito, è simile a quella degli anni scorsi – dice Scaduto –, con febbre alta, dolori, tosse e raffreddore per tre o quattro giorni. Ci aspettiamo molte bronchiti e pleuriti, ma ritengo che quest’anno il vaccino sia migliore e dovrebbe funzionare meglio. E’ un vaccino quadrivalente che può essere fatto dai sei mesi ai cento anni e offre una maggiore copertura”. Il trend di questo primo mese, da quando è stata lanciata la campagna vaccinale fa ben sperare. Anche la percezione dei medici rispetto alla vaccinazione è positiva e in aumento. “Un dato nascosto è quello delle categorie che svolgono lavori socialmente utili, come le forze dell’ordine, le badanti, i vigili del fuoco. Per queste categorie sono le aziende che possono vaccinare i loro dipendenti. Possono venire anche in ospedale e ricevono ugualmente il vaccino, ma non è obbligatorio e non è detto che lo facciano, possono vaccinarsi nella loro strutture”. Un’iniziativa che parte da quest’anno e che si spera entrerà a regime negli anni a venire è quella dell’anagrafe vaccinale. “Abbiamo intrapreso una registrazione delle vaccinazioni sulla tessera sanitaria del paziente a livello regionale – spiega Scaduto – nei prossimi anni si creerà un database regionale. Non tutti i medici fanno questa registrazione perché richiede tempo e dimestichezza con la tecnologia, comunque la maggior parte hanno accettato con piacere questa iniziativa”. La Regione si è impegnata a fornire le dosi sufficienti a tutte le aziende ospedaliere sulla base dei dati dello scorso anno, ma in alcuni distretti queste sono già finite, indice di un maggior tasso di vaccinazione e che probabilmente aumenterà entro fine dicembre. In tutta la Regione sono state consegnate alle Aziende ospedaliere 776340 scorte vaccinale e dopo il primo mese ne sono state ordinate altre 10 o 12mila.

 

Giuseppe Zagaria

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