Tartufo, in Toscana 47 sanzioni e una denuncia

Sono 47 i tartufai toscani finiti nelle maglie della giustizia tra il mese di settembre e la fine del 2018 perché trovati dai carabinieri forestali a caccia di funghi pregiati (il tartufo è un fungo ipogeo, e non un tubero) sprovvisti dei requisiti di legge.

Tra i vari provvedimenti spicca anche una denuncia scattata per un cercatore di tartufi bianchi che è stato sorpreso dai carabinieri mentre era intento a scavare con il cane e gli utensili tipici del tartufaio in un terreno privato, riservato alla raccolta solo da parte del proprietario. I controlli per lo più sono stati fatti durante le ore notturne per cogliere in flagranza di reato gli eventuali trasgressori della regole, stabilite dalla legge regionale che stabilisce, tempi, modi e titoli per poter raccogliere il pregiato fungo ipogeo sia nella stagione del bianco il più costoso, che negli altri periodi dell’anno, quando si scavano tartufi meno pregiati, ma pur sempre interessati ai fini gastronomici. Alla fine della stagione del bianco pregiato i carabinieri forestali di borgo San Lorenzo hanno elevato sanzioni per circa 3mila euro. Le sanzioni emesse dei militari della cittadina mugellana sono state fatte per lo più nelle zone limitrofe che è una della sei zone tartufigene di Toscana insieme alle colline San Miniatesi, alle Crete senesi, al Casentino, alla Val Tiberina e del litorale della Maremma Grossetana dove però la raccolta comincia in questo periodo essendo vota per lo più al bianchetto.
I carabinieri forestali hanno elevato multe per le seguenti infrazioni alla legge regionale (in materia di agricoltura e selvicoltura le funzioni legislative sono demandate come previsto dalla costituzione alle Regioni essendo materia ambientale): esercizio della ricerca e della raccolta del tartufo in ore non consentite, ricerca e raccolta del tartufo con tesserino di idoneità scaduto, mancato pagamento dell’importo annuale relativo all’abilitazione per la ricerca e raccolta del tartufo, attività di ricerca all’interno di un’area in cui è riservato il diritto di raccolta del tartufo e tabellazione non conforme. Questi servizi di controllo, come spiegato dai carabinieri, sono stati richiesti anche dagli stessi tartufai, auspicando che tale attività possa essere estesa anche in altri periodi dell’anno e in periodi di raccolta per varietà meno pregiate, quali il tartufo nero (Tuber melanosporum) e lo Scorzone o Tartufo nero estivo (Tuber aestivum).

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.