Spaccate a calci in 3 negozi, la banda corre in FiPiLi

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Tre colpi non gli hanno fruttato che pochi spiccioli in notti fredde di gennaio. Dietro di loro, però, i tre 20enni di origini straniere ma residenti tra Cascina e San Miniato, hanno lasciato danni ingenti. Per entrare nei negozi, infatti, sfondavano a calci le porte e con la “stessa cura” mettevano a soqquadro tutto in cerca di qualcosa da rubare. I filmati di videosorveglianza di uno dei negozi svaligiati hanno messo i carabinieri sulle tracce dei 3 ventenni, già noti alle forze dell’ordine per episodi simili. Oggi 18 febbraio, i carabinieri della stazione di Empoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i tre.

Colpi lampo quelli messi in atto: in poco più di un minuto, mentre uno dei tre sfondava la porta, gli altri facevano da palo e poi, una volta procurato il varco, uno restava fuori in avvistamento e due entravano prendendo quanto possibile, prima di allontanarsi velocemente. I militari hanno individuato la banda grazie ai capi di abbigliamento, alle foto segnaletiche dei ragazzi, tutti già schedati e alla conoscenza personale di alcuni di essi.
Una volta raccolti adeguati elementi indiziari, i militari hanno prospettato il quadro accusatorio alla Procura della Repubblica di Firenze che ha disposto l’esecuzione di perquisizioni personali e domiciliari a carico dei tre indagati per la ricerca dei capi di abbigliamento e della refurtiva sottratta durante i raid (oltre ai soldi erano stati asportati piastre elettriche e phon per capelli, insieme a borselli e cassette di sicurezza). Nel corso dell’attività, eseguita a metà gennaio, i carabinieri avevano sequestrato tutti i capi di abbigliamento nonché parte della refurtiva (una piastra elettrica). A ciò si è poi aggiunta la comparazione di un’impronta, rinvenuta ed esaltata dal personale specializzato del Nucleo Operativo della Compagnia di Empoli, che ha incastrato uno dei soggetti. Sequestrati i telefoni cellulari e i vestiti indossati la sera dei fatti. I tre indagati, da oggi, saranno quindi sottoposti agli arresti domiciliari nelle proprie abitazioni.

 

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