Sinistra Italiana in piazza per il clima, con Fridays for future

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“L’indifferenza sull’emergenza climatica, perfino nell’Europa che si proclama così sensibile verso l’argomento e dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dagli accordi COP21 assunti a Parigi, ci chiama ad un impegno pubblico, mettendo la faccia in modo serio sul tema”. Per questo Sinistra Italiana partecipa allo sciopero che venerdì 15 marzo dalle 9 sarà in piazza 20 settembre a Pisa ed in altre piazze di tutta Europa per l’iniziativa dei presidi Fridays for Future, sotto l’indicazione internazionale dello sciopero globale per il clima.

 

L’appuntamento è iniziato con la scelta della giovane svedese Greta Thunberg, da agosto 2018, di sedersi per terra davanti al Parlamento di Stoccolma. Interrogata sulle ragioni, rispose che “gli adulti sputano sul mio futuro, è mia responsabilità morale fare qualcosa”.
“Lo condividiamo perché è una chiamata in causa contro la messa a reddito dell’ambiente. Se l’ecologia è un approccio verso il mondo, l’unità con le ragioni di chi esige un’agenda sociale e di redistribuzione del reddito contro le diseguaglianze è decisiva: non possiamo permetterci di sostenere politiche di maniera o di ascoltare impegni vuoti o retorici delle leadership internazionali, se ci sono parti del mondo e d’Europa che rilanciano strutture produttive inquinanti ed altre che fanno ambientalismo di facciata e moltiplicano le diseguaglianze. Serve un’agenda alternativa di impegni e Sinistra Italiana la condivide appieno, tanto che, come abbiamo deciso nella nostra assemblea nazionale del 9 e 10 marzo a Roma, sarà al centro della lista che presenteremo assieme ad altre forze rosso-verdi italiane e nel quadro della Sinistra Europea, in vista del rinnovo dell’Europarlamento a fine maggio. Nella scorsa legislatura, grazie al contributo del compianto Luciano Gallino, di Giulio Marcon e Giorgio Airaudo, SI ha proposto in Parlamento la versione italiana di quel Green New Deal lanciato oggi negli Stati Uniti dalla parlamentare democratica Alexandria Ocasio-Cortez: una proposta che rilanciamo per i settori ad alta intensità di lavoro potenziale. Si parla di risanamento delle scuole, ristrutturazione di ospedali, manutenzione del territorio contro il dissesto idrogeologico. Il Green New Deal”sarebbe uno choc positivo ed un investimento di lungo periodo per l’ambiente, senza devastarlo, mobilitando la finanza pubblica per creare occupazione e innovazione. Basterebbe un investimento triennale di un miliardo di euro coperto da Cassa Depositi e Prestiti con l’emissione di obbligazione ed una compartecipazione dei fondi strutturali. Chiederemmo una clausola di occupazione netta: chi a livello locale va a vincere gli appalti del Green New Deal dovrebbe garantire lavoro sicuro, impegnandosi per assicurare diritti, tutele, responsabilità sociale”.

 

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