Un pronto soccorso più accogliente, il progetto per Empoli foto

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La superficie attuale del pronto soccorso di 1.500 metri quadrati sarà incrementata di ulteriori 100, aumentando principalmente la capacità di accoglienza delle sale d’attesa, mentre le altre aree saranno oggetto di una complessiva riqualificazione tecnologica e funzionale.

E’ di un pronto soccorso più grande e riorganizzato, con nuove dotazioni tecnologiche e aree per meglio gestire i pazienti in relazione alle loro complessità sanitaria e con una suddivisione più funzionale degli spazi, quello disegnato dal progetto definitivo di ampliamento e riqualificazione previsto per la struttura di medicina d’urgenza diretta da Simone Vanni e presentato al direttore generale Paolo Morello Marchese al termine del suo sopralluogo al San Giuseppe per prendere visione dei miglioramenti strutturali ed organizzativi già operati nella scorsa estate. All’illustrazione del progetto erano presenti anche il direttore sanitario Emanuele Gori e la dottoressa Silvia Guarducci della direzione ospedaliera. L’ingegnere Luca Tani, dell’area tecnica aziendale ha spiegato che i lavori al reparto si concentrano su opere, edili e impiantistiche, realizzate per fasi, proprio per garantire la continuità dei servizi sanitari negli spazi che non saranno interessati ai lavori. Il costo complessivo dell’intervento è stimato in 1,6 milioni di euro e i tempi di realizzazione dell’intervento in circa 15 mesi, prevedendo quattro fasi principali di esecuzione intervallate dai conseguenti allestimenti con l’avvio dei lavori nella prossima estate.
“Il progetto – ha sottolineato Morello – è collegato alla nuova delibera regionale che ha previsto l’introduzione dei codici numerici per una migliore gestione dei percorsi assistenziali in urgenza. Tutti i nostri pronto soccorsi aziendali sono adeguati per livelli d’intensità assistenziale”. Nella planimetria si vede infatti l’articolazione definita delle sette aree suddivise in A-Alta Complessità, M-Media Complessità, B-Bassa Complessità, E-Emergenza, T-Triage, R-Tac/RX e S-Sala attesa. Il dottor Vanni ha evidenziato che organizzando il pronto soccorso per i diversi livelli di intensità di cure, sarà garantito un percorso più fluido per le diverse tipologie di pazienti. “Durante quest’ estate sono state fatte piccole modifiche interne – ha spiegato Vanni – che hanno permesso un primo adeguamento: la creazione dell’area Team di Valutazione Rapida con lo scopo di avvicinare l’attività medica al triage, un primo ampliamento dell’area di attesa e di trattamento dei pazienti di media intensità. I lavori futuri, invece hanno lo scopo di migliorare ulteriormente l’accoglienza e la presa in cura dei nostri pazienti”. Nel nuovo Pronto Soccorso, che negli ultimi mesi ha registrato un progressivo incremento degli accessi e che si stima a fine 2019 supereranno i 70mila l’anno, sarà anche presente un’area di alta complessità con i letti monitorizzati (HDU, high dependency unit), dove sarà possibile la gestione e stabilizzazione per 24-48 ore dei pazienti più gravi, sarà ulteriormente ampliata l’area di trattamento dei pazienti di media complessità sia deambulanti che barellati, e la costruzione delle aeree per i pazienti con bisogni speciali: codice rosa, paziente infettivo-contagioso, fine vita.

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